Scuola
Un sottile filo rosso sembra però accomunare quasi tutte le prove: la natura e il progresso. La poesia di Caproni, “Versicoli quasi ecologici”, è un ammonimento all’uomo a non andare oltre nello sfruttamento del creato, e il rapporto tra robotica, nuove tecnologie e mondo del lavoro, come richiede la traccia per il saggio breve di ambito socio-economico, tocca fortemente questo scottante tema, sia per il suo impatto direttamente ecologico, sia per le sue ripercussioni sull’occupazione, che a sua volta è direttamente legata al rapporto uomo-natura…
Certo che la scelta di un poeta, seppure uno dei più grandi del secondo Novecento come Giorgio Caproni nella sezione analisi del testo della prima prova di maturità 2017 ha confermato una tendenza ormai inveterata:
guardare più al metodo acquisito che alle conoscenze effettive.
Il che potrebbe essere giusto se non fosse che i ragazzi vengono da uno studio più o meno matto e disperato in cui hanno speso energie mnemoniche e certamente critiche, ma appunto per questo sarebbe stato bene investire su un argomento di programma. La commissione che prepara le prove potrebbe sostenere che da mesi giravano alcuni nomi “programmatici”, Pirandello in primis, ma questo non significa che a pagare debbano essere gli studenti. Testi minori del siciliano, come di Pascoli, o di Ungaretti, di Svevo, solo per fare dei nomi, avrebbero potuto meglio evidenziare la preparazione anche critica degli studenti.
Caproni appartiene a una componente poetica che va oltre l’ermetismo, e difficilmente avvicinabile a correnti e movimenti del Novecento, se mai Sbarbaro, o Campana, o certo Montale, ma i primi due sono per la maggior parte fuori dai programmi di quinta.
Un sottile filo rosso sembra però accomunare quasi tutte le prove: la natura e il progresso.
La poesia di Caproni, “Versicoli quasi ecologici”, è un ammonimento all’uomo a non andare oltre nello sfruttamento del creato, e il rapporto tra robotica, nuove tecnologie e mondo del lavoro, come richiede la traccia per il saggio breve di ambito socio-economico, tocca fortemente questo scottante tema, sia per il suo impatto direttamente ecologico, sia per le sue ripercussioni sull’occupazione, che a sua volta è direttamente legata al rapporto uomo-natura.
Anche l’ambito storico-politico affronta direttamente questa dimensione, visto che invita i candidati a parlare della distruzione e della ricostruzione, non solo per eventi bellici come accadde durante la seconda guerra mondiale a Montecassino, ma per la prevenzione dei disastri ecologici, ancora e soprattutto oggi importantissima, messa in luce da Machiavelli nel Principe. Anche il tema storico, incentrato sul cosiddetto miracolo economico italiano, quello che ha avuto il suo apice nei mitizzati anni Sessanta, è collegato al motivo dell’impatto dei consumi e dell’industria con l’ecosistema.
La ormai consueta domanda però si impone, anche a causa del fatto che si tratta di ragazzi di diciotto anni e che quindi non ne hanno memoria diretta: quanti di loro hanno avuto la possibilità di studiare il nostro boom economico, vista la vastità del programma storico?
Perfino l’ambito artistico-letterario è coerente con questa dimensione d’assieme, perché affronta il tema dell’idillio, della fascinazione e della minaccia nella natura. E qui il candidato si può sbizzarrire mettendo a frutto conoscenze non solo letterarie, ma filosofiche e artistiche, da Rousseau a Leopardi e sfruttando i contributi allegati alla prova, Turner e Pellizza da Volpedo nell’arte, Pascoli, Montale e Foscolo in letteratura. Il tema del progresso nella trattazione di ordine generale è, come si vede, coerente con il resto delle tracce.
Coerenza e attualità sì, ed è questo il lato positivo delle prove di quest’anno, ma occorrerebbe che la compagine ministeriale mostrasse rispetto per il lavoro peculiare dei ragazzi e dei docenti, e quindi incentrasse le prove di analisi del testo sull’ambito cronologico e tematico in programma.