Colle San Gerlando: tutto tace!

Cattedrale di Agrigento chiusa al culto dal 25 febbraio 2011. Attivato “il contatore del silenzio”

Il contatore è un’iniziativa congiunta, pubblicata sulla home-page del sito web dell’arcidiocesi di Agrigento (www.diocesiag.it) dei direttori del Centro per la comunicazione e dell’Ufficio BB.CC.EE. della Curia arcivescovile per tenere desta l’attenzione su un bene culturale e della fede, quale la cattedrale di Agrigento. Ci auguriamo che il contatore faccia riflettere sul senso dello scorrere del tempo e sul suo valore di segno. Ma oltre che a riflettere si pongano in atto, senza ulteriori rinvii e con maggiore determinazione, le azioni per intervenire e curare il Colle e con esso la cattedrale

Un contatore, qualcuno lo ha battezzato “il contatore del silenzio”, che segna, in tempo reale, gli anni, i mesi, i giorni, le ore, i minuti e i secondi dalla chiusura al culto della cattedrale di Agrigento (25 febbraio 2011) perché il Colle su cui è costruita è “malato e attende di essere messo in sicurezza”. Ad oggi la sola certezza è quella della messa in sicurezza del sacro edificio, commissionata e cofinanziata dall’arcidiocesi, che si sta per appaltare, che è solo la parte propedeutica perché si intervenga sul Colle su cui poggia la cattedrale.

Sui lavori di messa in sicurezza del Colle, malgrado le solenni promesse ai tavoli palermitani, è calato un silenzio, assordante. Nel merito nulla – a parte il Colle – sembra muoversi.

Non si hanno notizie delle somme (sempre date per certe e addirittura, come ha scritto il nostro Gioacchino Schicchi sul quotidiano La Sicilia 17/6/2017, come già trasferite due mesi fa) che “sarebbero dovute essere accreditate alla Protezione civile regionale perché bandisse un concorso di idee internazionale per il progetto di consolidamento del costone”.

Nessuna notizia sulla realizzazione del fondo all’interno del Patto per il Sud, sottoscritto ai piedi del tempio della Concordia, da riempire, per un massimo di trenta milioni di euro – si disse e si scrisse e si sottoscrisse –, con i ribassi d’asta delle gare d’appalto da realizzare in tutta la Sicilia contenute nel Patto.

Intanto il contatore segna: 6 anni, 3 mesi e 28 giorni.

Il contatore è un’iniziativa congiunta, pubblicata sulla home-page del sito web dell’arcidiocesi di Agrigento (www.diocesiag.it) dei direttori del Centro per la comunicazione e dell’Ufficio BB.CC.EE. della Curia arcivescovile per tenere desta l’attenzione su un bene culturale e della fede, quale la cattedrale di Agrigento.

È un contatore che da solo è segno eloquente e non necessita di ulteriori commenti perché inchioda alle proprie responsabilità quanti devono intervenire e ancora non lo fanno, tra promesse non mantenute, tavoli tecnici e Patti, solennemente siglati.

Una cosa è certa: mentre si attendono i tempi della burocrazia, (nazionale, regionale e locale) per dare compimento fattivo alle promesse, i tecnici acquisiscono dati: il Colle continua la sua lenta ma inesorabile discesa a valle e con il Colle un pezzo di storia, quasi millenaria, della città e della chiesa agrigentina.

I discorsi e le supposizioni sulle cause di cui in questi anni abbiamo letto e sentito, così pure le tante promesse, si infrangono sulla pietra di sabbia tufacea che si sfarina e segna, come una clessidra, l’inesorabile scorrere del tempo che ha privato (chissà per quanto tempo ancora!), gli agrigentini e non solo di un bene che per i cristiani è più che monumento e bene culturale.

La cattedrale, lo abbiamo scritto altre volte ma vale la pena ripeterlo, per noi cristiani è il simbolo dell’unità della fede, attorno alla “sede” (“la cattedra”, da cui cattedrale) del successore degli apostoli, il vescovo.

Le profonde fenditure che dalle coperture alle fondamenta e ancor più giù, sfregiano il volto della cattedrale e nascostamente tutta la roccia a nord di Agrigento, sono ferite profonde alla Chiesa e alla civiltà di questa terra.

Ci auguriamo che il contatore faccia riflettere sul senso dello scorrere del tempo e sul suo valore di segno. Ma oltre che a riflettere si pongano in atto, senza ulteriori rinvii e con maggiore determinazione, le azioni per intervenire e curare il Colle e con esso la cattedrale.

(*) direttore “L’Amico del Popolo” (Agrigento)