Informazione
Come giornali diocesani siamo chiamati ad offrire una chiave di lettura sulle notizie, a riflettere sui problemi sociali, a spalancare orizzonti di speranza davanti ai drammi del quotidiano
Alle porte della sosta estiva, infatti col prossimo numero 28 ci fermeremo per un mese con le pubblicazioni del Settimanale, è necessario sottolineare un ambito di collaborazione molto importante. Coi direttori delle testate cattoliche della Sardegna, da qualche mese è iniziata una costante e importante condivisione di articoli, riflessioni e interviste. Anche in questo numero a pagina 11 potrete trovare alcune domande poste da Pierluigi Sini, direttore di “Voce del Logudoro” della diocesi di Ozieri, all’Assessore regionale alle Politiche agricole. In altre occasioni abbiamo pubblicato articoli sulla Settimana sociale, interviste a personaggi di spicco nel panorama regionale e nazionale e pubblicizzato alcuni eventi anche fuori dal territorio diocesano in vista dei lavori sociali di ottobre.
Non si tratta solamente di condividere notizie e contributi, ma il desiderio è quello di rafforzare una sinergia di intenti e di obiettivi che non può che essere comune. Come giornali diocesani siamo chiamati ad offrire una chiave di lettura sulle notizie, a riflettere sui problemi sociali, a spalancare orizzonti di speranza davanti ai drammi del quotidiano. Inoltre, è nostra precipua vocazione avere uno sguardo attento al territorio in cui viviamo per poter dare voce alle piccole realtà che posseggono grandi ricchezze umane e culturali, ma per varie ragioni non trovano posto nelle cronache se non per fatti di violenza o di disordine.
La collaborazione dei giornali diocesani può essere un faro per l’informazione regionale e nazionale nel sottolineare quanto sia importante e necessaria una posizione condivisa su alcune questioni urgenti, come ad esempio la disoccupazione. Pertanto, è utile che i lettori sappiano di questa comunione d’intenti e ricerca di una sinfonia maggiore, che non elimina in nessun modo la particolarità e libertà di ogni testata. Forse non è irreale sperare che una tale sinergia cresca anche per altre realtà della Chiesa sarda e dei vari uffici regionali, già da anni in cammino in questa direzione.
Mettere insieme le forze non solo per programmare, ma anche per realizzare qualcosa di comune quale segno evidente di unità, collaborazione e lavoro comune. D’altra parte, non si sta dicendo niente di nuovo se non una maggiore convinzione che la sinodalità non sia solo un concetto teorico, ma possa e debba essere declinato nelle varie realtà. Ma la collaborazione che è cresciuta non riguarda solamente l’ambito dei vari giornali diocesani, ma anche all’interno delle nostre pagine.
È doveroso ringraziare il numero crescente di persone che dalle parrocchie e dai vari centri della diocesi ci hanno inviato articoli, immagini, segnalazioni e richieste. Dare voce ai piccoli centri, anche per notizie apparentemente insignificanti, è il modo per riconoscere la dignità di ogni persona. Così i lettori hanno potuto vedere come anche i vari reportage fotografici di quest’anno (neve, presepi, carnevale, settimana santa e pasqua, Corpus Domini) siano serviti per apprezzare la cura con cui anche nei piccoli centri si curano le feste.
(*) direttore “L’Arborense” (Oristano)