La riflessione
Per decenni abbiamo vissuto l’esperienza triste e dolorosa del terrorismo “domestico” … e adesso, nell’era della globalizzazione, partecipiamo al non senso del terrorismo internazionale: Manchester, Berlino, Nizza, Bruxelles, Parigi e ora Barcellona. Una successione di eventi inqualificabili davanti ai quali i funzionari pubblici devono agire con fermezza e con decisione per sradicare il terrorismo e le sue cause
In un giorno come oggi, uccisero Federico García Lorca perché la pensava diversamente. Oggi un amico mi ha ricordato qualcosa che aveva scritto quel poeta e che riveste una tragica attualità:
“La via più gioiosa del mondo, la via dove convivono simultaneamente le quattro stagioni dell’anno, l’unica strada sulla terra che vorrei non finisse mai, ricca di suoni, con le sue brezze abbondanti, i bellissimi incontri, il sangue antico: la Rambla di Barcellona”.
Barcellona e la Spagna intera tornano a soffrire a causa della follia disumana di violenti senza coscienza per i quali la vita umana sembra non avere alcun valore e che seminano morte e dolore. Quattordici morti (tra cui alcuni bambini) e più di cento feriti di gravità diverse, anche se le cifre forse potrebbero ancora cambiare. I dati ufficiali sono imprecisi, ma ciò su cui non ci sono dubbi è che
ci sono molte persone che soffrono e molte altre che vivono con rabbia… e paura.
Per decenni abbiamo vissuto l’esperienza triste e dolorosa del terrorismo “domestico” … e adesso, nell’era della globalizzazione, partecipiamo al non senso del terrorismo internazionale: Manchester, Berlino, Nizza, Bruxelles, Parigi e ora Barcellona. Una successione di eventi inqualificabili davanti ai quali i funzionari pubblici devono agire con fermezza e con decisione per sradicare il terrorismo e le sue cause.
Grazie a Dio, però, a Barcellona e in tutta la Spagna, oltre ai comunicati di condanna di personalità e istituzioni, ai minuti di silenzio e ai giorni di lutto ufficiale, si stanno moltiplicando le manifestazioni di generosa solidarietà, e questo parla molto bene di un popolo che è appena stato ferito gravemente.
Anche le chiese diocesane e le comunità parrocchiali si riuniscono in preghiera a beneficio delle vittime e delle loro famiglie, chiedendo allo stesso tempo al Signore un cambiamento del cuore dei colpevoli.
(*) vescovo emerito di Lleida, Spagna