Disastro
La Caritas e tutte le diocesi delle zone colpite dal terremoto in Messico stanno raccogliendo offerte, generi alimentari e prodotti per l’igiene per distribuirli agli sfollati. I vescovi invitano alla solidarietà, che è stata enorme, e Papa Francesco non ha fatto mancare le sue preghiere
Un nuovo terremoto, a distanza di 12 giorni, ha sconvolto ieri il Messico con una grave scossa di magnitudo 7,1 alle 13.14 ora locale. L’epicentro è stato localizzato a 12 km da Axochiapan, nello Stato di Morelos. La capitale Città del Messico non è stata risparmiata dalla devastazione e finora il bilancio provvisorio è di 225 vittime: 86 a Città del Messico, 71 nello Stato di Morelos, 43 in quello di Puebla, 12 nello Stato del Messico, 4 in quello di Guerrero e una in quello di Oaxaca. Nella scuola “Enrique Rebsamen” di Città del Messico sono rimasti sotto le macerie 32 bambini e 4 adulti. Enorme è stata la mobilitazione dei volontari che si sono affiancati alla protezione civile e alle forze di sicurezza per soccorrere i superstiti e distribuire aiuti. Si cercano i dispersi chiedendo di fare silenzio per sentire le loro voci. L’Università autonoma del Messico – la più grande del Paese – ha convocato tramite i social i giovani allo Stadio universitario, organizzando bus speciali, poi ha dovuto diffondere un avviso per bloccare ulteriori disponibilità. Papa Francesco ha subito ricordato le vittime del “terribile terremoto” in Messico, esprimendo “vicinanza e preghiera a tutta la cara popolazione messicana” e affidando alla protezione della Madonna di Guadalupe “la carissima nazione messicana”.
I vescovi messicani: “migliaia di mani per catene di vita”. Nel momento del sisma l’episcopato messicano era riunito a Città del Messico per il Consiglio permanente ma sono tutti in salvo. I vescovi si sono uniti al dolore delle vittime e fatto appello alla solidarietà: “Migliaia di mani hanno formato catene di vita, per aiutare, dare cibo e dare il suo piccolo chicco di grano di fronte a queste emergenze”. Il segretario generale della Conferenza episcopale messicana mons. Alfonso Miranda, arcivescovo di Arquimty, ha diffuso su Twitter la lista dei punti di raccolta e degli aiuti necessari in queste ore: viveri, bottiglie d’acqua, kit per l’igiene personale, utensili per la cucina, stuoie e coperte.
A Città del Messico molte chiese danneggiate. Nell’arcidiocesi di Città del Messico sono numerose le chiese che hanno subito danni: la chiesa parrocchiale di San Bernardino, il campanile di Santa Cruz Acapixtla, la cupola azzurra della chiesa di Nuestra Señora de Los Ángeles. Alcuni frontoni e statue si sono staccati dall’esterno della cattedrale metropolitana di Città del Messico, mentre all’interno della stessa cattedrale è caduta e si è spezzata la statua del Señor del Cacao, molto venerata dai fedeli. L’arcivescovo di Città del Messico, card. Norberto Rivera Carrera, ha espresso “profondo dolore e costernazione per la perdita di vite umane” e invitato “a portare soccorso a coloro che hanno bisogno di aiuto e sono stati colpiti”.
A Cuernavaca, Ecatepec e Puebla. A Cuernavaca, nello Stato messicano di Morelos, sono stati accertati finora 54 morti, 20 chiese, case ed edifici distrutti: lo ha detto mons. Ramón Castro, vescovo de Cuernavaca. Nella diocesi di Ecatepec – contate 2 vittime e 6 bambini feriti – all’interno del seminario e nella cattedrale è a disposizione uno spazio per raccogliere viveri e distribuirli alle persone colpite dal sisma. Anche la Commissione diocesana di pastorale sociale dell’arcidiocesi di Puebla ha disposto una distribuzione di cibo, prodotti per l’igiene personale e di prima necessità negli alloggi temporanei in città e nei vicini paesi di Atzala, Coetzala e Atlixco.
La rete Caritas in piena emergenza. Intanto la Caritas messicana ha lanciato una raccolta fondi e sta organizzando gli aiuti d’emergenza nelle zone colpite. Caritas italiana ha rinnovato la sua vicinanza e solidarietà. In collegamento con la rete internazionale si stanno predisponendo interventi e risposte concrete ai bisogni più urgenti, parte di un piano complessivo di emergenza. La collaborazione era già attiva dal terremoto del 1985. È possibile sostenere gli interventi di Caritas italiana, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o on line sul sito www.caritas.it o bonifico bancario (causale “Terremoto Messico”).