Inquinamento
Il 3 gennaio sera le fiamme si sono alzate in un capannone abbandonato nel comune di Corteolona e Genzone. L’intervento dei Vigili del fuoco per spegnere l’incendio è proseguito per l’intera giornata del 4 gennaio e continuerà anche il 5 gennaio. I tecnici dell’Arpa hanno effettuato diversi campionamenti d’aria, i cui risultati si conosceranno soltanto lunedì 8 gennaio. A fare il punto della situazione è un comunicato della Prefettura di Pavia, diffuso il 4 gennaio.
Ancora un allarme per l’ambiente in provincia di Pavia. Dopo l’incendio dello scorso mese di settembre in un’azienda di Mortara, con una nube nera che aveva tenuto in ansia gli abitanti di mezza Lomellina per diversi giorni, la situazione si ripete ora in un’area del Pavese ai confini con la provincia di Lodi. Il 3 gennaio sera le fiamme si sono alzate in un capannone abbandonato nel comune di Corteolona e Genzone. L’intervento dei Vigili del fuoco per spegnere l’incendio è proseguito per l’intera giornata del 4 gennaio e continuerà anche il 5 gennaio. I tecnici dell’Arpa hanno effettuato diversi campionamenti d’aria, i cui risultati si conosceranno soltanto lunedì 8 gennaio. A fare il punto della situazione è un comunicato della Prefettura di Pavia, diffuso il 4 gennaio.
“Con riferimento all’incendio sviluppatosi nella serata del 3 gennaio 2018, presso un capannone dismesso di oltre mq. 1000, sito in comune di Corteolona e Genzone – si legge nella nota della Prefettura -, si comunica che, dopo l’incontro tecnico-operativo svoltosi, presso il municipio, la notte scorsa, è stato effettuato un ulteriore sopralluogo per verificare lo stato degli interventi antincendio e, quindi, un nuovo momento di confronto interistituzionale presso la sede comunale. All’incontro hanno partecipato, oltre ai rappresentanti di questa Prefettura, il sindaco del Comune di Corteolona e quello di Inverno e Monteleone, i Vigili del fuoco, l’Arpa, l’Agenzia per la tutela della salute e la Provincia i quali, dopo un breve confronto, hanno preso atto che le attività di spegnimento hanno consentito di ridurre drasticamente le fiamme e, quindi, i fumi prodotti dal materiale coinvolto, in buona parte composto da plastica e gomma”. Le attività di spegnimento dovrebbero concludersi entro la giornata di venerdì 5 gennaio “dopo il totale ‘smassamento’ e raffreddamento del predetto materiale. Per detti interventi sono state utilizzate numerose squadre e mezzi tecnici dei Vigili del fuoco, provenienti anche dalle province limitrofe. Dopo tali interventi, al fine di impedire lo sviluppo di ulteriori roghi, è stata assicurata la collaborazione delle guardie ecologiche volontarie per un costante monitoraggio dei cumuli già incendiati”.
“Il personale tecnico dell’Arpa – continua la Prefettura -, dopo aver comunicato che, dalle centraline già presenti in alcuni comuni viciniori, non emergono particolari fattori di preoccupazione, ha riferito che i dati rilevati dalle apparecchiature installate in prossimità del capannone incendiato, allo specifico scopo di misurare la presenza di fattori inquinanti per le principali matrici ambientali, non saranno disponibili prima di lunedì. Verranno, comunque, disposti alcuni campionamenti del terreno per individuare, in tempi più brevi, eventuali contaminazioni superficiali e poter, quindi, dare idonee, tempestive indicazioni alle autorità locali. Nell’immediato, è stato concordato di mantenere in vigore, a scopo precauzionale, le ordinanze sindacali in materia igienico-sanitaria – che peraltro riguardano solo 50 persone circa – fino, almeno, alla fase di definitivo spegnimento dell’incendio. Questo implica che la popolazione coinvolta dovrà rimanere al riparo in casa, con porte e finestre chiuse, e ridurre allo stretto indispensabile le uscite all’esterno per limitare l’inalazione dei possibili fattori inquinanti. Permane, inoltre, il divieto di consumare gli ortaggi e le verdure delle coltivazioni circostanti nonché le uova prodotte dagli allevamenti all’aperto fino agli esiti delle citate indagini tecniche, mirate a individuare anche la possibile presenza di diossina, ipa e altri microinquinanti”.
“Nel corso della riunione – conclude il comunicato della Prefettura -, peraltro, si è appreso che la Regione Lombardia avrebbe già assicurato ai sindaci interessati il proprio, totale sostegno economico ai fini della bonifica e messa in sicurezza del sito. Sul punto, peraltro, è noto che, questa Prefettura, negli ultimi mesi, con la collaborazione dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco e dell’Arpa, ha promosso una serie di verifiche speditive presso i diversi impianti di stoccaggio di rifiuti presenti sul territorio provinciale, al termine delle quali sono state denunciate alle autorità competenti diverse irregolarità; mentre i Vigili del Fuoco hanno adottato numerose prescrizioni tecniche per garantire la sicurezza dei predetti impianti. Il sito in questione non era stato censito tra quelli citati in quanto non noto alle autorità competenti al rilascio delle necessarie autorizzazioni ambientali (Provincia e Arpa). La situazione continuerà ad essere attentamente monitorata da questa Prefettura e dagli altri organi istituzionali preposti”.
I carabinieri hanno subito avviato accertamenti per stabilire le cause dell’incendio: non si esclude l’ipotesi dolosa. Sulla vicenda si segnalano già diversi commenti, tra cui quelli di Coldiretti Pavia. “Occorre verificare al più presto la realtà dei fatti senza allarmismi, adottare subito tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute e poi immediatamente accertare le responsabilità e rimborsare i danni diretti ed indiretti alle imprese”: è quanto afferma la Coldiretti. Con un’ordinanza è stato deciso a scopo precauzionale anche il divieto di raccolta e consumo dei prodotti ortofrutticoli e la conservazione separata dei prodotti cerealicoli, in attesa di ulteriori accertamenti.
(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)