Fake news

Liberi nella rete?

La tecnologia serve. Il web è uno strumento importantissimo. Mancano però altri strumenti. Manca un corso di nuoto o un salvagente per navigare nella rete senza rischiare di affogare. Mancano regole che ci aiutino a capire quello che è informazione da quello che non lo è. Su tutto

(Foto: AFP/SIR)

Libertà non è fare ciò che si vuole ma sapere cosa è giusto fare. Una frase che mi è rimasta impressa da quando, ragazzino, l’ho sentita durante un campo estivo con la parrocchia. Il nocciolo della riflessione era questo: se si sceglie il bene si è davvero liberi; scegliendo il male, anche quando questo è comodo, vantaggioso, redditizio, in realtà ci si chiude, si alzano muri… ci si imprigiona con le proprie mani e non si è più liberi. In questi giorni, in una situazione e in un contesto totalmente diversi, quella frase mi è tornata in mente leggendo le dichiarazioni della Commissaria Ue al digitale, Mariya Gabriel, che definisce le notizie bufala, le fake news che permeano la rete, “una minaccia per le nostre democrazie”. Una minaccia per la libertà. Che è la libertà di decidere consapevolmente. Libertà di informazione corretta, al di là delle legittime opinioni. Strano. Libertà a rischio proprio nel luogo che tanti reputano simbolo di libero pensiero, partecipazione, accesso alla verità. Ma il rischio c’è ed è reale.

Certo, non ha senso demonizzare la rete, i social, e tutti i nostri apparecchi tecnologici. La tecnologia serve. Il web è uno strumento importantissimo. Mancano però altri strumenti. Manca un corso di nuoto o un salvagente per navigare nella rete senza rischiare di affogare. Mancano regole che ci aiutino a capire quello che è informazione da quello che non lo è. Su tutto. Dai prodotti in vendita alle notizie di cronaca, alla politica (anche e soprattutto in campagna elettorale). È tempo che ci si muova, anche a livello europeo, per fare in modo che la rete possa essere un luogo più sicuro, in cui gli utenti possano liberamente informarsi e liberamente scegliere. Ripartendo anche dalla professionalità e responsabilità di chi si occupa di informazione.

(*) direttore “La Fedeltà” (Fossano)