Chiese locali
La proroga è stata comunicata giovedì 15 febbraio al clero diocesano, rappresentato nel Consiglio presbiterale in corso presso il seminario del Righi, nel giorno in cui è stato reso pubblico il Motu Proprio “Imparare a congedarsi” promulgato da Papa Francesco. In esso, tra l’altro, si legge: “Ogni eventuale proroga dell’incarico si può comprendere solo per taluni motivi sempre legati al bene comune ecclesiale” che il Papa avrà giudicato importanti.
Il cardinale Angelo Bagnasco, in conformità con il Codice di diritto canonico, il 20 dicembre scorso aveva rimesso nelle mani del Sommo Pontefice le sue dimissioni dal governo pastorale dell’arcidiocesi di Genova. Giovedì 15 febbraio 2018 è stata comunicata al clero diocesano, rappresentato nel Consiglio presbiterale in corso presso il seminario del Righi, la proroga di “almeno due anni” del mandato di arcivescovo.
L’evento è venuto a coincidere e a conformarsi pienamente con quanto stabilito nel Motu Proprio “Imparare a congedarsi” promulgato nello stesso giorno da Papa Francesco. In esso, tra l’altro, si legge: “Ogni eventuale proroga dell’incarico si può comprendere solo per taluni motivi sempre legati al bene comune ecclesiale” che il Papa avrà giudicato importanti.
Prosegue così, oltre la scadenza canonica dei 75 anni di età compiuti il 14 gennaio scorso, la missione del card. Angelo Bagnasco, iniziata il 29 agosto 2006, quale Pastore dell’arcidiocesi di Genova. Prosegue, naturalmente, anche l’incarico quinquennale che egli ricopre dal 2016 come presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee.
L’importanza di questa decisione del Santo Padre – al quale il card. Bagnasco ha espresso la sua gratitudine e la sua devozione – è stata colta immediatamente dal clero e dai fedeli laici che hanno manifestato all’arcivescovo la loro gioia e il loro affetto: gioia per averlo ancora come Pastore della nostra Chiesa e affetto per la sua persona; sentimenti che sono andati crescendo di anno in anno nel corso del suo servizio episcopale.
Gioia, affetto e particolare stima sono visibili e crescenti nei suoi confronti anche da parte della città. Il cardinale Bagnasco in questi anni è diventato un riferimento forte ed autorevole per la comunità civile, grazie alla cura e all’attenzione verso i problemi della gente, specialmente quelli legati al lavoro e grazie alla sua personale partecipazione ad eventi dolorosi e tragici che hanno colpito la città.
Anche i mass media, verso i quali, compatibilmente con i suoi innumerevoli impegni, dimostra ampia disponibilità e personale cordialità, hanno colto l’importanza della proroga del mandato e considerano prezioso per l’arcivescovo di Genova il titolo di cardinale, non solo a beneficio della Chiesa, ma anche e soprattutto della città. Dopo un momento di attesa per le decisioni di Papa Francesco, abbiamo davanti “almeno due anni” di cammino con lui.
Questo lasso di tempo ci porterà alla conclusione del decennio educativo (2010-2020) seguendo gli Orientamenti pastorali dei vescovi italiani, dal titolo “Educare alla vita buona del Vangelo”, emanati dalla Cei il 4 ottobre 2010 sotto la presidenza del card. Bagnasco e recepiti con grande impegno dalla nostra arcidiocesi. Particolare attenzione sarà posta nella nostra Chiesa, secondo le indicazioni del cardinale, alla “pastorale giovanile, con speciale riferimento al mondo della scuola, e alla pastorale vocazionale”. Dopo i grandi avvenimenti “genovesi” (il Congresso eucaristico nazionale e la visita di Papa Francesco) la nostra arcidiocesi sta vivendo un Anno Giubilare straordinario per i 900 anni della cattedrale di san Lorenzo.
In questa ricorrenza s’innesta felicemente il prolungamento del mandato episcopale del card. Bagnasco sulla cattedra di san Siro. Il susseguirsi di questi eventi potrebbe essere letto semplicemente come una catena di dati di cronaca. Noi la leggiamo come il prosieguo di eventi segnati dalla Provvidenza. Per questo rendiamo grazie al Signore, al Papa, e al cardinale Angelo Bagnasco.
(*) direttore “Il Cittadino” (Genova)