Società

Austria: Caritas diocesane contro tagli al welfare. “Umanamente discutibili, socialmente pericolosi ed economicamente assurdi”

Contro “il graduale smantellamento dello stato sociale” implicito nelle “misure di risparmio” annunciate dal governo austriaco si sono pronunciati oggi in un comunicato stampa congiunto i nove direttori delle Caritas diocesane. Si tratta di tagli che “potrebbero mettere in pericolo la pace sociale nel nostro Paese”, avverte la Caritas che fa appello al governo federale affinché “non aumenti ulteriormente la pressione su chi è già più colpito dalla povertà oggi”. I tagli proposti “sono umanamente discutibili, socialmente pericolosi ed economicamente assurdi”, si legge nella dichiarazione che paventa “un aumento della povertà infantile e tra gli anziani” in Austria. Particolarmente “preoccupante è l’annuncio dell’abolizione degli aiuti d’emergenza e la riduzione del reddito minimo”. La Caritas chiede invece sia alzato il bonus di 250 euro per le famiglie monoparentali o monoreddito o quelle che vivono con il reddito minimo o i sussidi. Non si taglino “i finanziamenti per la formazione” destinati ai disoccupati più anziani o di più lungo periodo, ai giovani. Non si taglino nemmeno i fondi destinati alle politiche d’integrazione dei rifugiati (corsi di lingua, qualificazione…): impedirebbero “alle persone di prendersi cura di sé e delle proprie famiglie e di contribuire alla società”. “Il sospetto” della Caritas è che “si evochino problemi d’integrazione per giustificare una politica di asilo ancora più rigorosa”, cosa che non sarebbe “né socialmente né economicamente conveniente”.