Intervista

Europa-Italia: Pezzini (Bruxelles), “preoccupa la maggioranza euroscettica” emersa dal voto. “Speriamo prevalga il buon senso”

“C’è molta sorpresa, per la dimensione dei risultati e perché si tratta di un primo caso nel quale un grande Paese fondatore dell’Unione vede uscire dalle urne una maggioranza ‘antisistema’ ed euroscettica”. È il primo commento di Enzo Pezzini – intervistato dal Sir – sull’esito elettorale in Italia. Ricercatore e docente (Bruxelles, Lovanio, Parigi), Pezzini guarda al voto e al dopo-voto con “sguardo europeo”. “Finora nelle elezioni degli altri grandi Paesi, in Francia o in Germania, pur in presenza di forze antieuropeiste o di estrema destra, anche consistenti, queste non avevano prevalso”. Osserva: “Ci sono molti fattori che hanno portato una maggioranza di elettori a questa situazione di risentimento nei confronti dell’Europa, dopo essere stata l’Italia da sempre uno dei Paesi più euroentusiasti”. Ed elenca i vincoli di Maastricht, “che hanno imposto una forte politica di rigore a un Paese che viveva sullo sviluppo del debito pubblico”, la crisi economica, il fenomeno migratorio di fronte al quale “l’Italia è stata lasciata sola”.
In sede Ue si auspica un’Italia con un “governo che governi” e aperto all’Europa. Quali le reali preoccupazioni? “Le elezioni europee saranno tra poco più di anno, si sta iniziando a discutere il bilancio europeo per il prossimo settennio e si è raggiunto un accordo per rivedere la Convenzione di Dublino sull’accoglienza dei rifugiati. Passaggi dunque di grande importanza e la preoccupazione presso le istituzioni europee è di poter contare su un governo italiano forte e attento. Le preoccupazioni sono legate alla potenziale necessità di dialogare con chi, fino a non molto tempo, fa indossava magliette ‘no euro’ nel Parlamento europeo o proponeva referendum per l’uscita dall’euro. C’è ovviamente prudenza e speranza che il buon senso prevalga”.