Salute
È scaduto sabato 10 marzo il termine per la presentazione dei certificati vaccinali alle scuole stabilito dalla circolare congiunta Miur-ministero della Salute dello scorso 27 febbraio. Da oggi 30mila bambini rischiano di non poter più frequentare asili nido e scuole materne perché non in regola con la documentazione vaccinale. La stima è stata effettuata dal past president della Società italiana di igiene, Carlo Signorelli, che ha tuttavia precisato che è impossibile sapere quanti effettivamente non saranno ammessi a scuola, “perché ogni Regione si comporterà in modo diverso”. Sono infatti due le procedure adottate dalle Regioni. Per quelle che hanno adottato la procedura standard, resta il termine ultimo del 10 marzo e in caso di inadempienza da oggi sarà vietato l’ accesso a scuola fino a che i genitori non dimostrino di essere in regola. Per i ragazzi della scuola dell’ obbligo (7-16 anni), si aprirà la procedura di accertamento che prevede una sanzione pecuniaria a carico dei genitori da 100 a 500 euro. Nelle Regioni che invece hanno aderito alla procedura semplificata (scambio diretto di dati tra scuole e Asl e che sarà obbligatoria dall’ anno scolastico 2019-2020), le famiglie avranno ancora un po’ di tempo per dimostrare di essere in regola. Questa procedura – cui hanno finora aderito Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Marche, Liguria, Lazio, Valle D’ Aosta, Sicilia e le Province autonome di Trento e Bolzano – prevede che entro il 20 marzo le scuole invieranno alle famiglie che non risultano in regola con gli adempimenti una comunicazione scritta. Le famiglie avranno 10 giorni per presentare la documentazione. In ogni caso, i bambini (0-6 anni) saranno immediatamente riammessi a scuola nel momento in cui dimostrino di essere in regola. Intanto l’Istituto superiore di sanità fa sapere di avere registrato un aumento delle coperture vaccinali. Spiega Giovanni Rezza, direttore Dipartimento malattie infettive: “I dati dicono che c’ è un buon aumento per l’ esavalente, perché siamo a un più 2,5%, quindi dovremmo superare di nuovo il 95%”, ossia la soglia di sicurezza. Per quanto riguarda il morbillo, malattia particolarmente contagiosa, Rezza si dice ottimista sul raggiungimento del dato almeno del 93%, prossimo alla soglia di sicurezza.