Società
“La questione sociale è questione morale” è il tema del seminario interdisciplinare che si svolgerà dal 9 al 13 aprile presso l’Istituto internazionale di teologia pastorale sanitaria Camillianum (“Largo O. Respighi, 6 – Roma). Il titolo, spiegano i promotori, è ripreso dall’incipit dell’enciclica Populorum progressio del Beato Paolo VI, “documento che rimane ancora attuale nella sua analisi” perché anche oggi, “dopo 50 anni, il criterio generale del bene comune, che dovrebbe guidare ogni convivenza sociale, fatica ad affermarsi e ad esercitare il suo influsso. Da ciò derivano il rinnegamento di alcuni valori quali l’unità e la solidarietà, le forme inaccettabili di gestione politica”, “lo sperpero del denaro pubblico per il tornaconto di pochi e con intenti clientelari, l’uso di mezzi equivoci o illeciti per conquistare, mantenere e aumentare, ad ogni costo, il potere”. Inaccettabile “l’enorme frattura che divide il mondo di oggi” separando “l’1 per cento ricco dal restante 99 per cento”. Due, in particolare le questioni sul tappeto: “la disuguaglianza non è una calamità fuori dalle nostre responsabilità, ma è il risultato delle nostre scelte politiche ed economiche che dobbiamo riorientare a partire dalla tutela del bene comune; la gestione della cura della salute, che è bene comune e relazionale, può aiutare a prospettare nuove piste di solidarietà e condivisione”. Dopo l’introduzione di Palma Sgreccia, preside del Camillianum , sono previsti interventi, fra gli altri, di mons. Enrico Dal Covolo (rettore Pontificia Università Lateranense), mons. Vincenzo Paglia (presidente Pontificia Accademia per la Vita) Antonello Scialdone (responsabile Progetto “Integrazione sociale e lavorativa” – Istituto nazionale analisi politiche pubbliche)