XIII incontro nazionale
“Dobbiamo fare una scelta chiara di educazione alla pace e alla nonviolenza, come ci chiede Papa Francesco” e impegnarsi, tra l’altro, per chiedere la conversione delle “fabbriche di armi in chiave di benessere sociale”: “E’ giunta l’ora di organizzare la pace, che ci chiede di diventare messaggeri di questa proposta concreta e politica”. Lo ha detto oggi Giovanni Ramonda, responsabile dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, parlando agli oltre 400 volontari in servizio civile, provenienti da tutta Italia, che stanno partecipando a Sotto il Monte Giovanni XXIII (Bergamo) al loro annuale incontro nella ricorrenza del 12 marzo, festa di san Massimiliano di Tebessa, martire a 21 anni nel 295 d.C. per obiezione di coscienza alle armi e “patrono” del servizio civile. L’incontro è promosso dal Tavolo ecclesiale sul servizio civile, che riunisce 18 organismi, organizzazioni ed associazioni cattoliche tra cui Caritas italiana, Acli e Focsiv. Ramonda ha raccontato ai giovani l’esperienza dell’associazione a fianco dei migranti, delle ragazze “prostituite dalla domanda dei clienti”, quindi “con enorme responsabilità da parte di chi le cerca, anche perché molte di loro vengono da famiglie poverissime”. Si tratta di una risposta “alle richieste di aiuto di questi nostri fratelli”, ha detto, per tutelare la loro dignità di persone.