Guerra in Siria
“A Ghuta potrebbe funzionare il sistema di evacuazione che nel dicembre 2016 consentì di trasferire migliaia di civili e anche miliziani dai quartieri orientali di Aleppo fino alle aree di raccolta dislocate presso il confine con la Turchia. Adesso anche quei quartieri si stanno lentamente ripopolando, e riprendono vita”. Lo ha detto a Fides mons. Georges Abou Khazen, Vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino, parlando sul conflitto in corso che il 15 marzo entrerà nel suo ottavo anno. Riferendosi a quanto sta avvenendo nella zona di Ghuta, controllata dalle milizie anti-Assad e assediata dall’esercito siriano, il vescovo ha affermato che “nei mesi scorsi da questa area è ricominciato il lancio di missili e colpi di mortaio che raggiungevano anche i quartieri storici di Damasco come Bab Tuma, dove sono concentrate le chiese. I lanci di artiglieria venivano effettuati proprio nelle ore che coincidono con l’uscita di scuola, dopo le lezioni. Ci sono stati molti morti”. Il vicario ha inoltre confermato che anche a Aleppo è visibile la presenza di funzionari russi che collaborano con il governo e portano avanti le iniziative del Centro russo di riconciliazione tra le parti siriane: “anche grazie al loro lavoro stanno avvenendo centinaia di riconciliazioni in villaggi e città, e solo questa strada può garantire un futuro di pace alla Siria: nelle aree dove queste iniziative funzionano la gente torna, riaprono le scuole, e si ricomincia a camminare insieme verso una vita normale, dopo tanta sofferenza e tante feroci divisioni”.