Giustizia
Ha suscitato vasta eco in Messico la condanna a 63 anni di carcere (la pena massima prevista) del sacerdote Carlos López Valdez, per abusi su un minore tra il 1994 e il 1998. In seguito alla sentenza, ieri l’arcidiocesi di Città del Messico, guidata dal cardinale Carlos Aguiar Retes, ha emesso un comunicato nel quale prende atto della sentenza emessa dalla Procura generale. L’arcidiocesi manifesta la “piena disponibilità a collaborare con le autorità nel cercare la giustizia per la società”. Prosegue la nota: “Siamo solidali con la vittima e la sua famiglia. Ci rammarichiamo profondamente per quello che è successo. Questi terribili comportamenti ci causano dolore e vergogna e ci confermano nell’impegno a fare tutto il necessario per estirpare queste situazioni alla radice”. “Non saremo soddisfatti fino a quando questo male non sarà rimosso. Come ha recentemente affermato Papa Francesco – conclude la nota -, questa è una delle priorità della Chiesa del nostro tempo”. Sulla scia delle dichiarazioni degli ultimi Papi, viene pertanto ribadito il criterio della “tolleranza zero” in queste situazioni e la “necessità di informare, riconoscere il male e chiedere perdono”.