Scienza in lutto
(Londra) “È incredibile come Stephen Hawking abbia saputo completamente ribaltare l’immagine di quello che tutti consideriamo un uomo di successo. Ha raggiunto la fama pur immobile dentro una sedia a rotelle e costretto a comunicare con un sintetizzatore. Il suo corpo imperfetto ci ricorda come sia importante amare i limiti che abbiamo e cercare di superarli”. Così Heather Widdows, docente di filosofia morale all’Università di Birmingham, ricorda al Sir il famoso scienziato scomparso questa mattina al quale il mondo scientifico deve la teoria cosmologica sull’inizio senza confini dell’universo e la termodinamica dei buchi neri. “Stephen Hawking si è battuto con forza per i diritti dei disabili”, ricorda ancora la professoressa Widdows. “La nostra cultura ci presenta spesso un’immagine di corpo perfetto alla quale tutti dobbiamo aspirare e questo scienziato ci ha dimostrato quanto falso e vuoto sia questo ideale”. Tra gli innumerevoli tributi a Hawking anche quello del primate anglicano Justin Welby che ha definito “insuperabile” il suo contributo alla scienza e ha detto che Hawking ha vissuto “con coraggio e passione”. L’arcivescovo di York, John Sentamu, afferma invece: “Stephen Hawking è stato un gigante di scienza e umanità”. “La sua capacità di sperare e la sua fiducia nella vita gli hanno permesso di sconfiggere per anni la morte. Possano gli angeli di Dio dargli il benvenuto”.