Rapporto
“Oggi viviamo un momento cruciale per la stabilità e la sicurezza nel Mediterraneo. Dopo la primavera araba, abbiamo avuto anche tanti ‘inverni’. Ogni Paese ha avuto una sua via verso la democrazia. Alcuni hanno preso la via delle riforme, come il Marocco e la Giordania; altri quella della guerra, come la Libia, o del disastro, come la Siria”. Lo ha dichiarato Senén Florensa I Palau, console generale di Spagna a Roma e presidente dell’Executive Committee of the European Institute of the Mediterranean, intervenendo al convegno “L’area mediterranea tra disoccupazione, emigrazione e nuove opportunità di sviluppo economico”, organizzato a Roma, presso il Cnr, dall’Istituto di studi sulle società del Mediterraneo (Issm-Cnr). Parlando dei cambiamenti in atto nella società e nella famiglia, con una conseguente modernizzazione dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, anche il console ha posto l’attenzione sul fatto che “giovani e donne si affacciano sul mercato del lavoro e, se non trovano possibilità, le cercano all’estero”. Secondo Luigi Paganetto, professore di Economia e presidene della Fondazione Economia dell’Università di Tor Vergata, “più cresceranno il reddito, le conoscenze e le informazioni nei Paesi del Sud del Mediterraneo, più aumenteranno le migrazioni, perché si cercheranno altrove migliori condizioni di vita. Lo sviluppo non si crea in breve tempo”.