Riepilogo
Siria: Unicef, in 7 anni di guerra 5,3 milioni di minori colpiti in vario modo. Da inizio 2018 potrebbero essere già 1.000 i bambini uccisi o feriti
“Nel 2017 sono state registrate 1.271 vittime tra i bambini: 910 morti e 361 feriti, molti sono diventati disabili. Il 17% delle vittime ferite da armi esplosive sono bambini. Soltanto nei primi due mesi del 2018, sembra siano stati uccisi o feriti 1.000 bambini a causa delle sempre maggiori violenze”. Sono alcuni dei molti dati diffusi oggi dall’Unicef nel settimo anniversario dall’inizio del conflitto in Siria circa l’impatto che ha avuto sulla popolazione locale e nei Paesi limitrofi. Secondo il Fondo per l’infanzia dell’Onu, in 7 anni di guerra sono stati 13,1 i milioni di siriani colpiti e 5,3 milioni i minori bisognosi d’assistenza. La popolazione sfollata è di 6,1 milioni persone, tra cui 2,8 milioni bambini. Quasi 10mila bambini rifugiati siriani sono non accompagnati o separati, e molti di loro sono vulnerabili allo sfruttamento, compreso il lavoro minorile, a causa della mancanza di documentazione legale. Dai dati forniti dall’Unicef emerge che oltre 1,5 milioni di persone vivono attualmente con invalidità permanenti causate dalla guerra, fra cui 86mila persone che hanno perso gli arti, mentre un numero stimato di 3,3 milioni di bambini in Siria è esposto al pericolo di incorrere in esplosivi, fra cui mine, ordigni inesplosi e ordigni esplosivi improvvisati. (clicca qui)
Aldo Moro: il figlio dell’autista, “ho voluto confrontarmi con i brigatisti, questo mi ha permesso di riconciliarmi col passato”
“Ho incontrato Valerio Morucci, che ha ucciso mio padre. E poi Franco Bonisoli e Adriana Faranda. È successo nel 2012. Ho voluto confrontarmi con loro”. Lo afferma Giovanni Ricci, figlio di Domenico Ricci, uno degli uomini della scorta di Aldo Moro, in un’intervista alla vigilia del 40° anniversario della strage di via Fani dove le Brigate Rosse rapirono Aldo Moro uccidendo la sua scorta. “La giustizia penale ti dà sicurezza della pena. Ma non cessa il tormento interno”, rivela Ricci, che racconta: “Ho voluto un passo in avanti. Nei terroristi non ho più visto il mostro ma delle persone. Ho guardato i loro occhi, le bocche, le voci. Questo mi ha permesso di riconciliarmi col passato”. Giovanni Ricci aveva 12 anni quando le Brigate Rosse uccisero suo padre. “Avevo la coscienza di aver perso un padre ucciso da uomini di cui non sapevo niente. E – aggiunge – mi sentivo diverso dagli altri compagni che avevano perso un familiare. A me non l’aveva portato via una malattia o un incidente, ma degli uomini. Questo innescò odio e rabbia verso chi mi aveva tolto quel dolce papà, il complice della mia infanzia. Avevano sparato 90 colpi”. (clicca qui)
Celam: lettera pastorale su “Casa comune e Laudato si’”, “uno sguardo integrale al creato”
“Discepoli missionari custodi della casa comune – Discernimento alla luce dell’enciclica Laudato si’”. Questo il titolo della lettera pastorale del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), che presentata ufficialmente oggi a Bogotà, capitale della Colombia, ai presidenti e segretari generali delle Conferenze episcopali latinoamericane. Un documento ampio, nel quale la Laudato si’ è il riferimento costante per proporre una riflessione sulla custodia del creato e sulla necessità di un’ecologia integrale per l’America Latina. Come scrive nella presentazione il segretario generale del Celam, mons. Juan Espinoza, vescovo ausiliare di Morelia (Messico), attraverso la lettera pastorale, “noi vescovi latinoamericani, in comunione con Papa Francesco, desideriamo ‘entrare in dialogo con tutti sulla nostra casa comune’ e specialmente il modo con cui stiamo costruendo il futuro del pianeta”. È necessario guardare al creato con “uno sguardo d’amore” e “con uno sguardo integrale”, che “sappia integrare i vari aspetti”, che non si fermi al “verde”, cioè alla semplice difesa dell’ambiente naturale, per assumere “la policromia” della vita nei suoi diversi aspetti. La lettera, dopo una prima parte dedicata all’ecologia integrale vista come principio generale e regolatore dell’intera questione, si sofferma a lungo sul tema dell’attività estrattiva e del suo impatto sul continente e sulle popolazioni indigene. (clicca qui)
Lettera Benedetto XVI: padre Cantalamessa al Sir, “segno di amore fraterno, esempio per la Chiesa”
“Sono parole che confermano la straordinaria umiltà di Benedetto XVI, di cui non avevamo bisogno di prove. Questa è umiltà vera”. Lo ha detto questa mattina al Sir padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, a proposito della lettera del Papa emerito sulla continuità tra il pontificato suo e quello di Papa Francesco. Il Papa emerito riconosce, secondo padre Cantalamessa, la “continuità” tra i due pontificati e la lettera è “un segno di amore fraterno che, dato a quel livello, è un esempio per tutta la Chiesa”. (clicca qui)
Formazione: Erasmus+ Virtual Exchange, piattaforma digitale per i giovani di 33 Paesi
(Bruxelles) Erasmus+ Virtual Exchange, è il progetto che prende il via oggi per arricchire il programma di scambi Erasmus+, offrire un nuovo contributo al dialogo interculturale e migliorare le competenze dei giovani con strumenti di apprendimento digitale. La piattaforma virtuale sarà accessibile ai 33 Paesi del programma e ai Paesi della regione meridionale del Mediterraneo (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria e Tunisia). Si stima che andrà a beneficio di circa 25mila giovani nei prossimi due anni. “Pur essendo un programma di grande successo, Erasmus+ non è sempre accessibile a tutti. Erasmus+ Virtual Exchange invece faciliterà più contatti tra le persone, raggiungerà giovani di contesti sociali diversi e promuoverà la comprensione interculturale”, dichiara il commissario per l’istruzione Tibor Navracsics. Servirà a “costruire ponti e aiutare a sviluppare competenze quali il pensiero critico, l’alfabetizzazione mediatica, le lingue straniere e il lavoro di gruppo”. (clicca qui)
Circoncisione: proposta Islanda. Card. Bagnasco (Ccee) e Rev. Hill (Kek), “va contro libertà religiosa e principi democratici di una società civile”
“Questa iniziativa va contro la libertà religiosa e i principi democratici propri di una società civile”. Lo afferma il cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali (Ccee), nella Dichiarazione congiunta che Ccee e Kek (Conferenza delle Chiese cristiane d’Europa) hanno diffuso questa mattina in merito ad una proposta presentata nel Parlamento islandese (Althing) per vietare la circoncisione dei bambini di sesso maschile in assenza di prescrizione medica. “La Chiesa cattolica – sottolinea il cardinale Bagnasco – è particolarmente impegnata a difendere i diritti dei bambini, che includono anche il diritto-dovere della famiglia di educare i propri figli secondo le proprie convinzioni religiose”. Da parte sua il rev. Christopher Hill, presidente della Kek, afferma: “È importante che la circoncisione sia praticata legalmente, in un ambiente appropriato e sicuro dal punto di vista medico, in modo che la salute del bambino non sia messa in pericolo”. (clicca qui)
Sir su Telegram: iscriviti al canale e rimani sempre aggiornato
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