Quaresima
Domenica 18 marzo, alle ore 17, presso la chiesa del Carmine ad Andria, nella V domenica di Quaresima, la comunità ecclesiale vivrà la preghiera della “Via Crucis” con alcune riflessioni del servo di Dio mons. Giuseppe Di Donna, vescovo di Andria dal 1940 al 1952. “È prevista – fa sapere la diocesi – la presenza della reliquia della Croce chiodata, racchiusa nel suo reliquiario, che mons. Di Donna indossò dal 26 marzo 1926 fino alla morte avvenuta il 2 gennaio 1952” ad Andria.
Giuseppe Di Donna, nato a Rutigliano il 23 agosto 1901, all’età di undici anni entrò nell’ordine dei Trinitari. Fu missionario in Madagascar nella città di Miarinarivo, dove contribuì allo sviluppo di quel paese. “Per il suo impegno e i suoi meriti – ricorda ancora la diocesi – fu richiamato nel 1939 dall’Africa da papa Pio XII per nominarlo nell’anno seguente vescovo affidandogli la diocesi di Andria. Iniziò il ministero episcopale il 5 maggio 1940. Qui, durante i difficili anni del dopoguerra, si prodigò a mediare e mitigare le cruente e violente lotte tra i contadini e i proprietari terrieri, lotte che fecero diverse vittime. È stato vescovo della diocesi di Andria fino alla morte, avvenuta, il 2 gennaio 1952, dopo una lunga malattia”. Nel 1956 iniziò il processo di beatificazione. “Nel 1998 – conclude la nota della diocesi – la Conferenza episcopale pugliese ha inviato a Papa Giovanni Paolo II la richiesta del riconoscimento delle virtù eroiche di Giuseppe Di Donna, le quali sono state riconosciute da Papa Benedetto XVI, nel Concistoro del 3 luglio 2008, con il decretum super virtutibus con il quale è stato dichiarato venerabile”.