Sanità
La popolazione femminile con infezione da Hiv rappresenta ancora oggi una popolazione caratterizzata da una sua “fragilità” sia dal punto di vista gestionale-clinico, che degli aspetti socio-comportamentali. Anche se nel campo dell’Hiv si sono raggiunti importanti traguardi, in Italia si è ancora lontani dall’obiettivo di una gestione ottimale della persona con questa infezione, da Hiv specie se si tratta di una donna. Il convegno “Il continuum of care nella donna con infezione da Hiv in Italia” che si svolgerà il 21 febbraio a Roma presso il Crowne Plaza Rome – St. Peter’s (ore 9) e che vedrà protagonisti esperti in materia dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico A. Gemelli, ha l’obiettivo di analizzare gli aspetti peculiari dei differenti momenti della continuità di cura. Gli esperti si soffermeranno in particolare su: donne ancora non diagnosticate, diagnosticate ma non trattenute in cura, in trattamento ma con aderenza imperfetta alla terapia, controllate viroimmunologicamente, ma che non raggiungono uno status di salute globale ottimale. L’attenta valutazione di tutti questi aspetti, fanno sapere i promotori, potrà “fornire strumenti per correggere tutte quelle problematiche relative al mancato raggiungimento degli obiettivi di cura”. L’incontro vedrà la partecipazione dei principali specialisti nazionali, di rappresentanti delle associazioni delle persone sieropositive, medici e di ricercatori di riferimento” e grazie alla presenza di altri specialisti della salute della donna (ginecologi, pediatri, psicologi) si discuterà anche di “interventi potenzialmente applicabili mirati sulla popolazione femminile per superare gli ostacoli al raggiungimento dell’ obiettivo della salute globale così come definito dall’Oms”.