Tangenti

Criminalità: mons. Oliva (Locri-Gerace), “presenza invasiva della mafia nel nostro territorio”. “Non si può restare in silenzio”

“Ancora una volta – dopo il caso relativo alla costruzione della sede Caritas diocesana ‘Santa Marta’- apprendo dalla stampa che anche sui lavori di restauro dell’episcopio è stato estorto il pagamento di una tangente da parte delle cosche mafiose locali”. Lo scrive in una nota mons. Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace. “È una notizia che conferma la presenza invasiva della mafia nel nostro territorio. Appare chiaro che essa continua ad agire e a coltivare illegalmente i suoi loschi affari, condiziona l’economia locale ed impedisce lo sviluppo del territorio”. Per mons. Oliva, “solo perché uccide di meno non si dica che non esiste. C’è una ‘pax mafiosa’ fra le cosche locali che fa lo stesso tanto male, che colpendo le imprese danneggia l’economia del nostro territorio e toglie speranza ai nostri giovani costringendoli ad emigrare”. Da qui l’antidoto: “Occorre una reazione forte. Non si può restare in silenzio. L’omertà e la complicità sono nemici del bene comune”.
Per il presule locrese, “ancora manca il coraggio della denuncia”, anche perché “molte imprese non intendono mettere a rischio le proprie possibilità operative. Ma tutta la società deve reagire di fronte al fenomeno estorsivo del pizzo”. Mons. Oliva comunica come “la curia come ente committente di tali lavori si sente danneggiata ed è pronta a reagire per come può sentendosi parte lesa”.