Editoria

Papa Francesco: uscirà domani il libro-intervista “Dio è giovane”, “fa nuove tutte le cose ed è social”

“Un giovane ha qualcosa del profeta, e deve accorgersene. Un profeta dell’oggi ha capacità sì di condanna, ma pure di prospettiva. I giovani hanno tutte e due queste qualità. Sanno condannare, ma anche tante volte non esprimono bene la loro condanna. E hanno anche la capacità di scrutare il futuro e guardare più avanti”. Lo afferma Papa Francesco nel libro-intervista dal titolo “Dio è giovane” (ed. Piemme), in un passaggio anticipato da VaticanNews. Il testo sarà pubblicato domani in tutto il mondo. Si tratta di una conversazione con Thomas Leoncini, 33enne giornalista e scrittore, dedicata alle giovani generazioni. Il libro anticipa e prepara il Sinodo dei giovani che si terrà in Vaticano nell’ottobre prossimo. “Se vogliamo dialogare con un giovane dobbiamo essere ‘mobili’ – risponde Francesco all’intervistatore -, e allora sarà lui a rallentare per ascoltarci, sarà lui a decidere di farlo. E quando rallenterà comincerà un altro movimento: un moto in cui il giovane comincerà a stare al passo più lentamente per farsi ascoltare e gli anziani accelereranno per trovare il punto d’incontro”. Secondo il Papa, “si sforzano entrambi: i giovani ad andare più piano e i vecchi ad andare più veloci”. “Questo potrebbe segnare il progresso. Gli adulti spesso sradicano i giovani, estirpano le loro radici ed invece di aiutarli a essere profeti per il bene della società, li rendono orfani e scartati. I giovani di oggi stanno crescendo in una società sradicata”. Il Papa invita gli adulti a “chiedere perdono ai nostri ragazzi perché non sempre li prendiamo sul serio”. “Non sempre li aiutiamo a vedere la strada e a costruirsi quei mezzi che potrebbero permettere loro di non finire scartati. Spesso non sappiamo farli sognare e non siamo in grado di entusiasmarli”. Poi, il tema del lavoro. “Non si può accettare lo sfruttamento, con false promesse, con pagamenti che non arrivano mai, con la scusa che sono giovani e devono farsi esperienza – aggiunge il Papa -. Non si può accettare che datori di lavoro pretendano dai giovani un lavoro precario e addirittura perfino gratuito, come accade”. L’attenzione si concentra sul web. “I giovani di oggi stanno crescendo in una società sradicata. Oggi le reti sociali sembrerebbero offrirci questo spazio di connessione con gli altri; il web fa sentire i giovani parte di un unico gruppo. Ma il problema che Internet comporta è la sua stessa virtualità: il web lascia i giovani per aria e per questo estremamente volatili”. L’alternativa è “il dialogo dei giovani con gli anziani”. “Ma questa società scarta gli uni e gli altri”. “Vecchi sognatori e giovani profeti sono la strada di salvezza della nostra società sradicata: due generazioni di scartati possono salvare tutti”. Infine, Papa Francesco spiega perché “Dio è giovane”. “Fa nuove tutte le cose e ama le novità; sa sognare e ha desiderio dei nostri sogni; costruisce relazioni e chiede a noi di fare altrettanto, è social”.