Pre-Sinodo
“Un sacerdote che non è testimone di Cristo fa tanto male. Sbaglia, disorienta la gente, fa male”. Lo ha detto il Papa, rispondendo a braccio nella giornata di apertura del Pre-Sinodo dei giovani alla domanda di Yulian Vendzilovych, seminarista di Leopoli. “Ma quella che deve essere testimone di Cristo è la comunità”, ha proseguito Francesco: “Il sacerdote è testimone di Cristo in quanto è membro di una comunità”. “Non si può essere testimoni da soli, c’è sempre bisogno della comunità”, ha ammonito il Papa, ricordando che “i grandi santi”, come san Filippo Neri, “sempre hanno cercato subito dei compagni”. “C’è una malattia molto grande che è il clericalismo”, il grido d’allarme: “Noi dobbiamo uscire da questa malattia. È una delle malattie più brutte della Chiesa. Quando una comunità cerca un sacerdote e non trova un padre, non trova un fratello: trova un dottore, un professore, un principe. È una delle malattie che fa tanto male alla Chiesa. Sono preoccupato di questo, perché si confonde il ruolo paterno del sacerdote, riducendolo a un ruolo dirigenziale: il boss della ditta, il dirigente…”. Il Papa si è detto preoccupato anche da “atteggiamenti non paterni, non fraterni del sacerdote, che nel rapporto con la comunità non lo fanno testimone di Cristo”, come “lo spiritualismo esagerato”. “Quando vedi un prete che è rigido, come la comunità può andare da lui?”, si è chiesto Francesco: “Manca la testimonianza”. “Quando tu vedi un prete mondano, è brutto, è peggio”, ha proseguito: “Pregate, i preti mondani fanno tanto male alle comunità”. Ma anche le comunità hanno i loro “vizi”, come il chiacchiericcio, ha puntualizzato il Papa raccontando un aneddoto che gli è stato raccontato da un cardinale “simpatico”, che aveva conosciuto un prete nella cui parrocchia “aveva una donna chiacchierona che parlava di tutti e su tutti”: “Abitava vicino alla parrocchia, dalla sua finestra poteva vedere l’altare”. Un giorno la donna era ammalata, e ha chiesto al parroco se poteva portarle la comunione: “Non si preoccupi, lei con la lingua che ha dalla sua finestra arriva al tabernacolo”, la risposta spiritosa del parroco. “Il chiacchiericcio è una delle cose più brutte della comunità cristiana”, ha concluso Francesco paragonando ancora una volta il chiacchierone al terrorista, che “butta la bomba, distrugge e se ne va”.