Spiritualità

Albania: mons. Peragine consacra a san Giuseppe l’amministrazione apostolica del Sud del Paese

“A san Giuseppe, patrono della Chiesa universale, affido in modo particolare la nostra amministrazione apostolica che sta vivendo un momento importante della sua storia che possiamo definire di ‘urgenza missionaria’. Cresce l’interesse da parte della gente comune per il messaggio cristiano, ma non bastano i sacerdoti e missionari per sopperire a tale urgenza”. Lo afferma mons. Giovanni Peragine, amministratore dell’Albania meridionale, che ha inviato in questi giorni a tutte le comunità l’invito a recitare “durante la santa messa, o in un altro momento di preghiera comunitaria, l’atto di consacrazione dell’amministrazione apostolica a san Giuseppe”. “A lui – aggiunge il presule –, vogliamo rivolgerci con fede, perché possa intercedere presso il Padre, per tutte le necessità spirituali e materiali”. Così oggi, 19 marzo, festa liturgica di san Giuseppe, l’intera amministrazione apostolica dell’Albania del Sud sarà posta per la prima volta sotto la protezione del santo. “In un vasto contesto pagano, dove è forte il senso religioso e il desiderio di spiritualità, molte sono le persone che vogliono abbracciare il messaggio di Gesù Cristo – ha sottolineato il vescovo –. Solo in questo periodo quaresimale, nell’intera amministrazione, più di 40 adulti si stanno preparando a ricevere il sacramento del battesimo, dopo un lungo cammino di catecumenato. Ma pur vivendo la fioritura spirituale di questo terra bagnata dal sangue di numerosi martiri, accusiamo l’assenza di missionari e in modo particolare di sacerdoti. Ve ne sono solamente otto, due dei quali procinto di lasciare la loro missione, per un territorio che comprende il 60 per cento dell’intera Albania”. Quella segnalata da mons. Peragine è, dunque, un’“urgenza missionaria”, “poiché il servizio dei missionari, compreso quella delle religiose, non si rivolge solamente alla piccola comunità cattolica presente nel territorio, ma anche e soprattutto ai molti che ancora attendono l’annuncio del Vangelo”.