Concistoro

“…Più di una Enciclica”

Due giorni, due interventi, venti minuti in tutto…più di una Enciclica, meno di un percorso programmato, ma indicazioni vere, autentiche, che portano alla testimonianza e spesso esigono scelte profetiche. Questo è Papa Francesco, questa è la “sua” Chiesa…a noi le risposte, senza giri di parole!

(Foto Vatican Media/SIR)

Papa Francesco ci ha abituati ad un “magistero” vissuto non con documenti ufficiali, ma scritto giorno per giorno, attraverso scelte, segni, testimonianze.
In due giorni, domenica e lunedì ce ne ha dato una ulteriore testimonianza. In pratica ha scritto una “Esortazione Apostolica” a braccio!
Domenica ha annunciato i nuovi cardinali che riceveranno la “berretta” nel concistoro del prossimo 29 giugno.
I giornali hanno come al solito, parlato di “sorprese” nei nomi, di scelte o dimenticanze politiche od opportune. Noi preferiamo leggere in quei nomi dei nuovi cardinali indicazioni precise di un magistero, di una scelta pastorale.
Papa Francesco già altre volte ha fatto capire che le “berrette” cardinalizie non sono un “premio alla carriera” o un “diritto di sede”, ma soprattutto una indicazione di testimonianze e di riflettori puntati su particolari situazioni. Ha voluto “premiare”, ad esempio, il Patriarca dei Caldei, per indirizzare l’attenzione verso la drammatica situazione delle popolazioni cristiane in Medio Oriente.
Ha “creato” Cardinale l’Arcivescovo dell’Aquila, chiaramente manifestando la sua vicinanza e condivisione per le popolazioni colpite dal terremoto, così conferendo la porpora al suo “Elimosiniere” è come se avesse detto ai clochards che circondano il Vaticano “sono con voi tutti i giorni”.
Il giorno dopo, lunedì, rivolgendosi ai Vescovi italiani riuniti per la loro assemblea annuale, ha puntato su tre temi che, se da una parte fanno risaltare immediatamente tre situazioni difficili della Chiesa italiana, dall’altra indicano percorsi e strategie che inevitabilmente dovranno occupare scelte e d attenzioni delle nostre realtà pastorali nei prossimi anni.
Come è suo stile, Papa Francesco, non ha indicato un programma, fatto di preparazione, analisi, scelte conclusive, ma ha messo sul tappeto in modo immediato e altrettanto vero, situazioni e problematiche della Chiesa italiana, invitando a trovare soluzioni o almeno cammini che possano portare a superare le difficoltà attuali in breve tempo.
Crisi di vocazioni, ad esempio, non attendono indagini demoscopiche o strategie vocazionali, ma esigono scelte immediate, esse stesse vocazionali, come quella dei “fidei donum” nelle nostre comunità diocesane.
Così l’accorpamento delle diocesi, con l’auspicio di andare oltre a campanilismi o realtà oggi ormai superate e nello stesso tempo ancora troppo burocratizzate. La fondamentale scelta di testimonianza di povertà, poi, naturalmente è quella che sta più a cuore a Papa Francesco, soprattutto per i sacerdoti.
Due giorni, due interventi, venti minuti in tutto…più di una Enciclica, meno di un percorso programmato, ma indicazioni vere, autentiche, che portano alla testimonianza e spesso esigono scelte profetiche.
Questo è Papa Francesco, questa è la “sua” Chiesa…a noi le risposte, senza giri di parole!

(*) direttore “L’Araldo Lomellino” (Vigevano)