Estate 2018/2
La Commissione nazionale valutazione film con il Sir propone dalla stagione cinematografica appena conclusa una serie di film per i più piccoli e i preadolescenti, da rivedere o scoprire
Secondo Focus cinematografico estivo con la Commissione nazionale valutazione film e il Sir, per riscoprire i titoli più significativi della stagione appena conclusa attraverso proiezioni in arene estive, campi per ragazzi con l’oratorio e in famiglia nelle località di villeggiatura. Dopo i più piccoli, la nostra attenzione va ora agli adolescenti e ai giovani che si affacciano all’età adulta con una serie di proposte che affrontano tematiche attuali e complesse, tipiche della contemporaneità.
“Lady Bird”, una giovane alla conquista della maturità
Piccolo film rivelazione, “Lady Bird” segna l’esordio dietro la macchina da presa della talentuosa interprete Greta Gerwig, capace di conquistare ben 5 candidature agli Oscar 2018. È la storia della diciassettenne Christine (la bravissima Saoirse Ronan), conosciuta da tutti come “Lady Bird”, una giovane irrequieta in cerca di risposte sul suo futuro. Tutto è appannato, dai contorni confusi e incerti; nella narrazione occupa un posto di primo piano la relazione conflittuale di amore-odio con la mamma Marion (Laurie Metcalf). Anche la scuola non è uno spazio di serenità per la protagonista, che fronteggia ripetutamente i docenti. Ritratto dunque ostico, appuntito e non riconciliato quello di Christine, prototipo della ragazza americana di oggi con un’innata voglia di ribellione. C’è in generale un’insofferenza verso un tipo di vita sempre uguale e standardizzata, il grido di rivolta contro l’impossibilità di cambiare situazioni all’apparenza ferme e immutabili. Poi tutto cambia, tutto trova un passo nuovo dove la cifra non è più il conflitto ma la riconciliazione. Dal punto di vista pastorale, il film è complesso, problematico e adatto a dibattiti.
“Charley Thompson”, un giovane che attraversa la solitudine
È stato presentato in Concorso alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia “Charley Thompson” (“Lean on Pete”) dell’inglese Andrew Haigh, dove ha vinto il Premio Marcello Mastroianni per l’interprete Charlie Plummer. La storia prende le mosse dal romanzo “La ballata di Charley Thompson” di Willy Vlautin ed è ambientata negli Stati Uniti di oggi, nelle periferie monocolore a stelle e strisce. Protagonista è l’adolescente Charley, un ragazzo solo in cerca di tenerezza. Il regista Haigh ci propone un doloroso percorso di formazione e crescita, dove solitudine e perdite sono la costante. Il film è un’opera convincente, soprattutto nel ritratto sfaccettato del giovane e del suo travaglio interiore; un giovane in cerca di risposte, di ancoraggi, che nonostante le avversità reagisce e non si lascia vincere dal vuoto intorno. Film problematico, adatto per dibattiti.
“Ready Player One”, giocatori nell’universo videoludico
“Ready Player One” è il racconto distopico di Ernest Clin arrivato al cinema con la regia di Steven Spielberg, che per l’operazione attinge alla sua straordinaria capacità visionaria, apprezzata in “E.T”, “Indiana Jones”, “Jurassic Park” e “A.I.”. Siamo nell’anno 2045 e sulla Terra gli abitanti, in fuga dall’inquinamento, trovano una valida scappatoia nell’OASIS, gioco virtuale che mette in palio milioni di dollari. Un giovane dovrà calarsi nella Rete per cercare riscatto e futuro. In una trama tutta incentrata sulla virtualità, Spielberg mette in atto un dispositivo narrativo del tutto imprevedibile. Il regista, infatti, ormai padrone assoluto della macchina-cinema che adatta secondo il suo piacimento, lavora su una sceneggiatura che comincia come favola, piega sul fantastico, tocca il metacinema (la parodia di “Shining”), plana sul finale da racconto vintage, quasi da “vissero felici e contenti”. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
“La melodie”, quando la musica si fa speranza di cambiamento
Presentato alla 74ª Mostra di Venezia, il film francese “La mélodie” di Rachid Hami è una favola sociale che racconta la vita di preadolescenti senza troppe sogni sul domani, cui la musica e l’incontro con un trascinante insegnante farà cambiare strada sotto il segno della speranza. Il regista usa la musica per mettere in scena un racconto di riscatto, dimostrando come l’arte costituisca una chiave per aprire tutte le porte. Ruolo importante dell’insegnante e della scuola, avamposto culturale. “La mélodie” è un film di taglio educational da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.