Consiglio permanente Cei
I giovani? “Sempre più spesso sono i nuovi poveri”. A lanciare il grido d’allarme è stato il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, introducendo i lavori del Consiglio permanente. Collegialità, liturgia, preti stranieri, fede e cultura, lotta alla pedofilia e migranti tra gli altri temi all’attenzione dei vescovi.
“Organizzare l’agenda con il criterio di chi intende intensificare la natura collegiale della responsabilità che mi avete affidato”. Il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha aperto i lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani, in corso a Roma fino al 26 settembre, facendo eco al supplemento di collegialità per una Chiesa sempre più sinodale auspicato dal Papa nella recente Costituzione apostolica sul Sinodo dei vescovi. Tra i temi all’ordine del giorno della “tre giorni” romana: lo “stato di salute” delle liturgie, il “punto” sulla presenza dei preti stranieri in Italia, la necessità di fare opera di “analisi” e di “sintesi” nel rapporto tra fede e cultura cogliendo l’occasione di Matera come capitale europea della cultura. I giovani di oggi “sono i nuovi poveri”, ha detto Bassetti annunciando l’intenzione di dare nuova veste agli Orientamenti pastorali del decennio, senza però archiviare il decennio che sta per concludersi, dedicato all’educazione. Quella dei giovani italiani, ha fatto notare il presidente della Cei citando il Sinodo dei vescovi che si apre la settimana prossima, è una “povertà esistenziale” ma anche una “povertà sociale”, fatta di lavori sottopagati soprattutto al Sud. “Fare dei nostri ambienti dei luoghi sicuri”, l’antidoto a scandali come la pedofilia. Alla fine un appello alla politica: “Non strumentalizzare le paure” sui migranti.
“Riflettere e confrontarci sullo ‘stato di salute’ delle celebrazioni liturgiche nelle nostre Chiese particolari e sul singolare apporto che la liturgia offre all’evangelizzazione”.
Così il card. Bassetti ha riassunto l’obiettivo primario della prossima Assemblea Cei di novembre, durante la quale verrà presentata la traduzione italiana della terza edizione del Messale Romano per la sua approvazione definitiva. All’ordine del giorno del Cep c’è anche l’impegno a “fare il punto sulla presenza e il servizio nelle nostre diocesi di presbiteri stranieri”.
La designazione di Matera a capitale europea della cultura è l’occasione, per i vescovi italiani, di confrontarsi in questi giorni sul rapporto tra fede e cultura.
Tra gli adempimenti della “tre giorni” rientra anche l’approvazione del Messaggio per la Giornata per la Vita.
“I giovani appaiono sempre più spesso i nuovi poveri”:
“bambini orfani di genitori vivi” e “giovani disorientati e senza regole”, come li chiama il Papa nell’Amoris Laetitia. Nel lanciare l’allarme, il presidente della Cei ha definito quella giovanile una “povertà esistenziale”, ma anche “una povertà sociale, che li vede convivere a forza con una condizione lavorativa umiliante, che nel Sud del Paese raggiunge punte di preoccupazione allarmanti”. “Davvero nel nostro Paese i tempi sociali non sono al passo con quelli dei nostri giovani”, l’analisi del porporato, secondo il quale l’imminente Sinodo dei vescovi “sarà l’occasione per ribadire la volontà della Chiesa di ascoltare la voce delle nuove generazioni. Come Chiesa – ha assicurato – non solo non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo abbandonare i giovani, ma intendiamo fare fino in fondo la nostra parte per aiutarli a divenire protagonisti della loro vita”.
Quanto all’azione di contrasto alla piaga della pedofilia, Bassetti ha ribadito
“l’impegno rigoroso a fare dei nostri ambienti luoghi sicuri, dove non trovi cittadinanza alcuna forma di abuso”.
Durante i lavori del Cep, è in programma un aggiornamento sui lavori della Commissione per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, costituita lo scorso anno in Cei per qualificare le Linee guida sul fronte della prevenzione e della formazione. Sempre in tema di “alleanze educative”, per la Chiesa italiana “un posto privilegiato lo occupa la scuola”. In particolare il presidente della Cei ha sottoposto all’attenzione dei suoi confratelli una sentenza del Consiglio di Stato, “che riconosce come legittima la richiesta di modificare in qualsiasi momento dell’anno scolastico la scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica”.
“L’iniziativa che lo scorso mese ci ha visti sbloccare la situazione della Nave Diciotti ha rappresentato un momento importante, tanto nel rapporto con le Istituzioni governative quanto nella sinergia con cui ci siamo attivati per assicurare accoglienza ai profughi”.
È il bilancio del card. Bassetti sulle recenti emergenze in materia di migranti, in cui la Chiesa italiana ha svolto un ruolo di primo piano. “Come Pastori – le parole di Bassetti – riconosciamo di non possedere soluzioni a buon mercato, ma questo non ci impedisce di continuare a sentirci responsabili di fratelli la cui storia sofferta ci chiede senza mezzi termini di osare la solidarietà, la giustizia e la fratellanza”.
Di qui l’appello al “mondo della politica, perché non ceda alla tentazione di strumentalizzare le paure o le oggettive difficoltà di alcuni gruppi e di servirsi di promesse illusorie per miopi interessi elettorali”,
ha detto il card. Bassetti sulla scorta del Papa, annunciando la volontà di procedere alla costituzione di un Comitato “che dia contenuti e gambe a un’iniziativa di riflessione e spiritualità per la pace nel Mediterraneo”.
Al termine della sua introduzione, il presidente della Cei ha dichiarato aperto “un tempo di confronto fraterno”, a partire dalla “consultazione” del Consiglio permanente – come recita il regolamento – “in ordine alla proposta che la presidenza sottoporrà al Santo Padre per la nomina del nuovo segretario generale”. Bassetti, infine, ha rinnovato l’“apprezzamento” per l’“intelligenza” e lo “zelo” del segretario generale uscente, mons. Nunzio Galantino, nominato dal Papa il 26 giugno scorso presidente dell’Apsa.