Accoglienza e integrazione

Migranti e Rom

Occorre ribadire che l’accoglienza nella legalità e la prossimità restano vie obbligate per chi dice di ispirarsi al Vangelo. Occorre perciò rifiutare ogni strumentalizzazione ideologica che pretenderebbe di collocare politicamente “a sinistra” o “a destra” il messaggio di Gesù, di cui occorre essere testimoni, in questo momento storico che interpella le coscienze di ciascuno ad operare per il bene comune, a promuovere la giustizia e la pace, a rispettare la dignità di ogni uomo

Dopo la stretta sui migranti e la chiusura dei porti a Ong e sbarchi di clandestini, dopo il decreto sicurezza emanato dal governo, ecco che il ministro Salvini prosegue la sua campagna elettorale continua, in vista delle prossime elezioni europee, con il tema dei Rom. Entro cinque anni, ha dichiarato, saranno chiusi tutti i campi Rom.
In Italia, secondo un recente report del Sole 24Ore, vivono oltre 28mila rom. La metà di questi si trovano nel Lazio e nella Lombardia, mentre 6.500 risiedono in Piemonte. La situazione è particolarmente emergenziale a Roma, dove si sono stabiliti la maggior parte dei nomadi (7mila), ma anche a Milano e a Napoli le condizioni sono critiche. “Ci stiamo lavorando con tutti i sindaci d’Italia – ha assicurato Salvini – l’obiettivo è chiudere i campi rom”.
I temi cavalcati dal ministro dell’Interno e capo della Lega, sono quelli che elettoralmente gli portano più consensi e non solo al nord. Il crollo degli sbarchi di questi ultimi mesi viene cantato come una vittoria strategica del nuovo corso di governo. Non importa se a pagare il prezzo più alto sono questi poveracci che fuggono da guerre e miseria.
Ma, tornando ai Rom, pur condividendo la necessità di regolamentare un fenomeno che può preoccupare i cittadini, specialmente laddove si verificano casi di delinquenza, non vedo come si possa addivenire alla soluzione prospettata da Salvini.
Si chiudono i campi rom, poi si spianano con una ruspa e poi? Le persone ovviamente non scompaiono assieme alle macerie delle loro baracche. Qual è il piano di Matteo? Dove andranno queste persone e cosa faranno senza più avere un posto dove vivere? Il piano è quello di inseguirli con la ruspa ovunque si sposteranno? Lungimirante! Considerato poi che sono cittadini comunitari non si possono neanche espellere… Vedremo quali saranno le soluzioni che lasciamo alla politica.
Ma ciò che reputo più allarmante dal mio punto di vista di cristiano è il consenso sempre crescente verso gli slogan del ministro Salvini da parte di coloro che si professano cristiani e praticanti che si evince anche nei nostri ambienti ecclesiali.
I migranti, così come i rom, sono per tutti persone umane, per noi cristiani sono fratelli. Pertanto, urge che si attivino in ciascuno di noi e in particolare nelle comunità cristiane nuovi sentimenti di empatia e di immedesimazione, in nome della comune umanità, vincendo ogni indifferenza o ostilità nei confronti di chi vive il disagio della guerra, dell’esclusione sociale o condizioni di ingiustizie, di carestie, di sottosviluppo o pericolo di qualsiasi natura.
Pur rispettando non solo la dialettica politica ma anche i punti di vista dei cattolici che manifestano opinioni differenti o addirittura contrarie, occorre ribadire che l’accoglienza nella legalità e la prossimità restano vie obbligate per chi dice di ispirarsi al Vangelo. Occorre perciò rifiutare ogni strumentalizzazione ideologica che pretenderebbe di collocare politicamente “a sinistra” o “a destra” il messaggio di Gesù, di cui occorre essere testimoni, in questo momento storico che interpella le coscienze di ciascuno ad operare per il bene comune, a promuovere la giustizia e la pace, a rispettare la dignità di ogni uomo.

(*) direttore “Settegiorni dagli Erei al Golfo” (Piazza Armerina)