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Pepi Merisio ha trascorso molti anni al seguito di Paolo VI in qualità di fotografo personale. E da questa vicinanza emerge un racconto davvero familiare, fatto di immagini, aneddoti e curiosità
“La persona più umile che abbia mai incontrato”. Lo afferma Pepi Merisio, il fotografo personale di Paolo VI, ospite della puntata di oggi del nostro WebDoc. Lo abbiamo incontrato nella sua città, Bergamo, e ascoltando il suo racconto è possibile conoscere alcune abitudini meno note del pontefice bresciano avendo quasi l’impressione di trascorrere qualche momento al suo fianco.
Il ritratto
“Non sembrava un tipo cittadino”, dice Merisio precisando che Papa Montini non aveva molti timori. Né quello di sporcarsi di fango durante le visite fuori dal Vaticano né quello di fare l’intero tragitto dall’aeroporto al centro cittadino affacciato dal tettuccio dell’automobile durante i viaggi all’estero. “Era molto diretto nelle decisioni – aggiunge il fotografo contrariamente a chi lo definiva esitante -; io l’ho trovato sempre dolce, ma molto deciso”.
Distanza ravvicinata
Tanti i particolari ricordati da Merisio durante la chiacchierata. Ad esempio il fatto che Paolo VI dormisse su un semplice lettino di ferro e che scrivesse i suoi discorsi sempre con la penna e non con la macchina da scrivere, come talvolta faceva il suo predecessore Giovanni XXIII. Il suo passatempo preferito? Stare in poltrona a leggere e studiare. E poi, a volte, un rapida passeggiata nei giardini Vaticani o a Castel Gandolfo in compagnia di qualche amico e collaboratore.
L’aneddoto
L’aneddoto più curioso è ambientato nei giardini a Castel Gandolfo. In accordo col segretario di Paolo VI, mons. Macchi, Merisio si era nascosto dietro un cespuglio in attesa del passaggio del pontefice il quale aveva l’abitudine di dar da mangiare ai pesci in uno dei laghetti. Il Papa, però, sapendo della presenza del fotografo, con tono ironico gli disse: “Merisio, venga fuori a fotografare. Lo so che è lì dietro”.
Lo scatto preferito
A margine di incontri e ricevimenti formali, Merisio non doveva dare troppo nell’occhio e spesso trovava riparo dietro le tende. La discrezione era importante anche in occasione dei viaggi internazionali, dove il fotografo bergamasco ha sempre partecipato. Durante il volo per l’India, una piacevole sorpresa: il Papa gli chiese di farsi una foto assieme. E quello è uno scatto a cui Merisio è molto affezionato, benché non ne sia stato l’autore.
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