Scoietà
L’attesa del Natale, nella sua fantasmagoria di luci, è fiducia in qualcosa di migliore, anzi di Qualcuno, che sta sempre per arrivare
La suggestione delle Messe “Rorate” (così chiamate da un’antifona che invoca la venuta del Salvatore), celebrate verso l’aurora, proviene dalla loro caratterizzazione mariana e dalla insita simbologia della luce. La tradizione, che si rinnova in questo Avvento nella basilica mariana cittadina, reca evidentemente con sé anche il clima di attesa, legato allo specifico periodo liturgico. Un tempo che diventa evocativo di ogni attesa e della sua carica positiva e propositiva. Madri in attesa di un bimbo che ormai sta per arrivare, giovani in attesa di un lavoro che si sta concretizzando, gente in attesa di qualcosa che rinnovi la vita ridonando speranza. Anche la nostra nazione, da tempo, è in attesa di un “cambiamento” che possa rilanciare, non tanto e non solo la “crescita”, ma soprattutto la fiducia in un futuro migliore, e non solo per pochi, ma… per tutti. Attese e progetti che sembrano a volte soltanto illusori, ma che possono diventare sprone per non rassegnarsi.
L’attesa e la speranza sono profondamente radicate nel cuore dell’uomo e resistono anche oltre le inevitabili frenate. È sorprendente, ad esempio, constatare come il consenso popolare, a livello politico, continui ad aggregarsi attorno ad una anomala coalizione di governo tra forze che, dopo avere promesso molto in campagna elettorale, sono costrette via via a ridurne i parametri di realizzazione. Evidentemente la spinta verso qualcosa che si è a lungo desiderato è ancora più forte delle inevitabili delusioni. Anche la speranza nell’idealità dell’Unione europea, per quanto incrinata e avversata da molti, continua a mantenere la sua carica positiva, tanto che persino i cosiddetti “antieuropeisti” in realtà intendono solo modificarne gli aspetti ritenuti meno validi per mantenerne invece, anzi promuoverne, quelli che essi ritengono più efficaci e più adeguati. Lo stesso alterno pentimento inglese per la Brexit sta a dimostrare che il progetto europeo non è da scartare. La speranza del mondo si attacca ora anche ad un atteggiamento di maggiore dialogo tra le super-potenze, sia in questioni commerciali che in questioni climatiche (per… salvare il pianeta!), come pure in questioni militari, sempre le più cruciali. Speranze e attese anche per l’Africa, nonostante le frequenti ricadute.
Speranze e attese, nonostante siano spesso frustrate, anche per i migranti, almeno sul piano dei principi a livello internazionale. Attese e speranze nella vita quotidiana di ognuno di noi, che, anche se le vicende e il tempo tiranno a volte s’incaricano di fiaccare, possono ancora rialzare il capo e riprendere e ridonare la loro carica positiva. L’attesa del Natale, in fondo, nella sua fantasmagoria di luci, è fiducia in qualcosa di migliore, anzi di Qualcuno, che sta sempre per arrivare.
(*) direttore “Nuova Scintilla” (Chioggia)