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Gmg 2019. Sindaco di Panama: “Con questa Giornata confermiamo la nostra vocazione all’incontro”

Intervista del Sir al sindaco di Panama City, José Isabel Blandón, alla vigilia dell’arrivo di Papa Francesco e nella giornata di inizio della Gmg. “Si sta respirando un clima di ottimismo, di fraternità in tutto il Paese. È stato toccante vedere come famiglie anche molto umili hanno accolto i giovani con cuore aperto, condividendo con loro quel poco che avevano. Panama è un Paese di migranti. E oggi con questa Giornata riconfermiamo la nostra vocazione di servizio del mondo”

(da Panama) “Panama è incontro” e “la Giornata mondiale della gioventù confermerà questa vocazione di servizio del mondo intero”. Con queste parole, il sindaco di Panama City, José Isabel Blandón, dà il benvenuto ai giovani pellegrini giunti in città per il via della Gmg, in attesa di accogliere oggi Papa Francesco. La festa è cominciata. Concerti, esposizioni, manifestazioni teatrali, una coppa di calcio. La città è pronta. Tutto da oggi fino al 27 gennaio è messo a disposizione dei giovani della Gmg e per la visita di Papa Francesco, soprattutto lungo la Cinta Costera.

Sindaco, ci siamo. Papa Francesco arriverà oggi all’aeroporto Tucumen di Panama. Cosa gli vorrebbe dire?

La prima cosa: lo vorrei ringraziare per aver scelto il nostro Paese e per aver dato una boccata di aria fresca alla Chiesa. Il suo messaggio ha raggiunto milioni di giovani del mondo ed ho molto apprezzato specialmente il suo impegno per la protezione dell’ambiente, che è un messaggio potente e necessario in questo momento.

foto SIR/Marco Calvarese

Chi è papa Francesco?

È per me una ispirazione, una persona che ha saputo conquistare il cuore non solamente dei cattolici, ma anche di persone che professano fedi e convinzioni diverse e che vedono in lui un modello di umiltà e di bontà.

Il Papa visiterà il carcere minorile di Pacora e la Casa Hogar Buen Samaritano. Quale messaggio secondo lei il papa vuole dare con queste due visite?

La sua preoccupazione per i più umili.

Noi, come governo locale, abbiamo lavorato molto con la Casa Hogar Buen Samaritano dove ci sono situazioni veramente drammatiche, non solamente di persone malate di Aids ma anche giovani che hanno sofferto casi di stupro e situazioni di scarto che meritano l’azione dello Stato, della fede, dei cristiani e dei credenti. Credo che sia estremamente importante che con questa visita il Papa possa aiutare a dare visibilità a questo lavoro e a questo sforzo che necessita dell’aiuto di tutti.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Qual è il suo sogno per la città di Panama dopo la visita del Papa?

Già si sta sentendo l’effetto della Giornata mondiale della gioventù a Panama e della visita di papa Francesco. In questi giorni si sta respirando un clima di ottimismo, di fraternità in tutto il Paese. È veramente emozionante  per tutti, per i panamensi, vedere arrivare pellegrini da tutte le parti del mondo, non solo qui nella capitale ma in tutto il Paese. Ed è stato toccante vedere come famiglie anche molto umili li hanno accolti con cuore aperto , condividendo con loro quel poco che avevano.  D’altronde, questa accoglienza caratterizza Panama: la sua multiculturalità, l’incontro tra persone di  differenti paesi del mondo. Panama è un Paese di migranti. E oggi con questa Giornata riconfermiamo la nostra vocazione di servizio del mondo.

Che parola rimarrà a Panama?

Panama è incontro. Incontro tra i due Oceani, incontro di culture. Incontro di persone di tutte le parti del mondo. Questa è la parola che meglio esprime quanto stiamo già vivendo.