Gmg a Panama
È stata la Gmg degli incontri, come è successo nelle altre occasioni, certamente. Stavolta, però, i volti e i rapporti con le persone sono stati ancora più decisivi delle precedenti edizioni. I padroni di casa hanno aperto le loro abitazioni e si sono prodigati come nessuno si poteva attendere
A Panama non ci sono molti monumenti. Lo dice don Michele Falabretti, responsabile del servizio nazionale per la pastorale giovanile, al termine della Messa di lunedì mattina con la quale si chiude la Gmg degli italiani, qui a Panama. Lo dice davanti all’arcivescovo Ulloa, quello che ha ospitato Papa Francesco. Poi aggiunge: “Il monumento più bello è stata la gente di questa città e di questo Paese che ci ha accolto in una maniera straordinaria”.
È stata la Gmg degli incontri, come è successo nelle altre occasioni, certamente. Stavolta, però, i volti e i rapporti con le persone sono stati ancora più decisivi delle precedenti edizioni. I padroni di casa hanno aperto le loro abitazioni e si sono prodigati come nessuno si poteva attendere. Lungo le avenida e nei locali il bienvenido accompagnato da un sorriso lo davano tutti, poliziotti e militari compresi. Ognuno qua si è sentito accolto, coccolato, voluto bene.
Le ampie distanze che separano l’Europa da questo piccolo Paese del Centro America si sono subito colmate grazie al calore di questa gente generosa. Il resto lo hanno fatto i ragazzi, con l’entusiasmo della gioventù e la baldanza delle grandi attese.
Le parole e i gesti di Papa Francesco sono stati forti e senza mediazioni. Dall’indifferenza soddisfatta e anestetizzante della società odierna all’invito a farsi protagonisti della propria vita. Da un’esistenza appesa a una nuvola alla decisione di mettersi in movimento sull’esempio del sì di Maria, quello che ha accompagnato le intense giornate della Gmg.
Lei, Maria, la influencer di Dio, è stata richiamata in ogni istante. Lei che disse sono la serva del Signore, si faccia di me quello che hai detto, è stata proposta come inedito modello ai giovani di oggi. Il fatto, a ben pensarci, ha dell’incredibile. Eppure, giovani da tutto il mondo, da oltre 150 Paesi diversi, hanno ascoltato questo invito controtendenza. Lo hanno fatto proprio e ora lo portano a casa, consapevoli che dopo Panama nulla è più come prima.
La vostra vita è adesso, nell’oggi di Dio, ha detto Francesco ai 700mila alla Messa di domenica mattina, sull’immenso metro park ribattezzato per l’occasione campo Juan Pablo II. Adesso, non domani, in un futuro del quale nessuno dà certezze. Guardate all’esempio di Maria che si è fidata e ha ricevuto il centuplo, tanto di più rispetto a quanto rischiato.
Ho chiara un’immagine, tra le mille che popolano mente e cuore in questi giorni convulsi e stupendi, qui a Panama city. Davanti alla statua di santa Maria la Antigua, nella cattedrale della capitale panamense, due giovani si inginocchiano e pregano abbracciati. Sono l’istantanea di questa Gmg: per andare per le vie del mondo, meglio affidarsi a chi ti vuole bene.
(*) direttore “Corriere Cesenate” (Cesena-Sarsina)