Famiglia
Un consultorio familiare per rispondere in modo efficace ai bisogni delle famiglie in difficoltà: è il progetto messo in campo dalla Caritas dell’esarcato armeno cattolico di Atene, in sinergia con Caritas Hellas, l’arcidiocesi della capitale e Caritas Italiana. Si tratta del primo Consultorio familiare di Grecia e sarà operativo dalle prossime settimane. Il sostegno della Cei, attraverso l’Ufficio per la pastorale della famiglia
Un consultorio familiare per rispondere in modo efficace ai bisogni delle famiglie in difficoltà: è quanto si propongono mons. Joseph Bazouzou, nativo di Aleppo in Siria, e Amministratore apostolico degli armeni cattolici in Grecia, in sinergia con Caritas Hellas, l’arcidiocesi di Atene, Caritas Italiana ed altri partner che in queste settimane stanno lavorando al lancio dell’iniziativa.
Come è noto, lo scorso 20 agosto la Troika (Bce, Ue e Fmi) ha dato il via libera alla Grecia per uscire dal programma di salvataggio, costato ben 288,7 miliardi di euro di prestiti in cambio di duri pacchetti di tagli alla spesa sociale dalla sanità alle pensioni, dal lavoro all’istruzione, che hanno penalizzato in modo particolare le famiglie. Secondo alcune stime per la metà dei nuclei familiari greci l’unica fonte di reddito disponibile è la pensione di uno dei suoi membri. Una famiglia su tre dichiara di avere almeno un componente disoccupato. Più del 30% dei nuclei familiari non riesce a fare fronte al pagamento di tasse, mutui e bollette. Sono in aumento divorzi e separazioni, ma non sono tutte di natura conflittuale. Molte coppie si separano solo per cercare di alleggerire il prelievo fiscale sui rispettivi stipendi. Ma non mancano le famiglie scoppiate per le difficoltà economiche. Penalizzate anche quelle con disabili: molte non ricevono più il sussidio come in passato a causa dei tagli. Per ottenere una pensione prima bisognava avere una percentuale di disabilità di almeno il 67%, mentre oggi è salita all’80%.
Un quadro critico. Un quadro critico, aggravato anche dal continuo passaggio di migranti, che da tre anni gli operatori e volontari del Centro di Ascolto, sito presso la sede della Caritas dell’esarcato armeno cattolico di Atene, nel quartiere di Neos Kosmos, registrano ogni giorno nella loro attività. “All’inizio – spiega al Sir mons. Bazouzou – abbiamo avuto a che fare soprattutto con profughi e rifugiati, ma pian piano nel Centro sono arrivate anche le famiglie greche. A tutti abbiamo offerto un aiuto anche se non in modo sistematico. Da qui l’idea di implementare il servizio, indirizzandolo anche verso i bisogni specifici di una famiglia, a partire dall’ascolto”. “Nel portare avanti l’idea di un consultorio familiare – ‘una novità assoluta per la Grecia che ne è sprovvista’, sottolinea il sacerdote – la Caritas dell’esarcato armeno cattolico di Atene si avvale, oramai da due anni, di Elena Tommolini, ideatrice e coordinatrice del progetto, e del sostegno di Caritas Italiana, della Cei, dell’Università cattolica di Brescia e della Caritas di Foligno, quest’ultima attiva con il suo braccio operativo “L’Arca del Mediterraneo” e della Confederazione Italiana dei Consultori familiari di Ispirazione Cristiana, presieduta da don Edoardo Algeri”.
La cura dell’ascolto. “Abbiamo avuto diversi incontri preparatori per mettere a punto i dettagli del progetto che riteniamo di particolare importanza – spiega mons. Bazouzou – la Grecia, infatti, fino ad oggi, non ha nessun Consultorio attivo. Quindi saremo degli apripista in questo ambito. Prima della crisi che ha sconvolto il nostro Paese vi erano degli operatori sociali che andavano nelle scuole e nelle università per incontrare gli studenti. Ma anche questo servizio minimo è scomparso”. L’impegno assunto non spaventa l’amministratore apostolico degli armeni cattolici in Grecia: “ci attende un lavoro duro e complicato. I problemi delle famiglie sono tanti e legati anche a liti, separazioni, divorzi.
La cura dell’ascolto che può dare un Consultorio familiare aiuterà a trovare soluzione ai problemi.
Lo stesso vale per quelle famiglie in cui si manifestano disagi comportamentali, problemi psichici e fisici. Spesso i genitori non sono in grado di provvedere ai bisogni del proprio nucleo familiare e ciò provoca notevoli ricadute psicologiche. Per tutti questi motivi serve qualcuno preparato che sappia consigliare la famiglia sulle strade da percorrere per uscire fuori dalla crisi”. Pronta la piccola task force del primo Consultorio greco: “il team sarà composto da una psicologa, una ginecologa e una consulente familiare” e dallo stesso padre Bazouzou. L’ufficio è quello della sede Caritas a Neos Kosmos e l’apertura è prevista già nelle prossime settimane. “Abbiamo già quattro famiglie assistite ma in questa fase iniziale – spiega il padre armeno – cercheremo di pubblicizzare il Consultorio”. L’iniziativa sta avendo anche dei risvolti ecumenici poiché sono stati avviati contatti con sacerdoti di altre denominazioni cristiane. L’obiettivo è anche quello di coinvolgere la Chiesa greco-ortodossa.
L’impegno della Cei. Una collaborazione auspicata anche dalla Cei che sostiene il progetto attraverso il suo Ufficio nazionale per la pastorale della Famiglia diretto da don Paolo Gentili. “L’apporto della Cei al progetto del Consultorio – dichiara al Sir don Gentili – va letto nell’orizzonte del consolidamento della comunità ecclesiale che è fatta di famiglie che hanno bisogno di sostegno concreto anche sul piano pastorale.
Abbiamo ascoltato il grido di aiuto della Chiesa greca e delle altre confessioni religiose sorelle. C’è una comunità da ricostruire e questa opera credo debba essere compiuta anche con un accompagnamento della vita di coppia, di famiglia, in ogni dimensione della vita umana, affettiva e di fede.
Metteremo a disposizione del progetto la nostra esperienza nel campo. Si tratta – conclude il direttore – di un progetto apripista utile anche a rifondare una vera e propria pastorale familiare in Grecia”.