Omelia

San Luigi Gonzaga: card. Bassetti, “mise l’amore di Dio al primo posto, tralasciando i beni terreni”

“Nella sua breve vita, seppe capire le priorità, mettendo l’amore di Dio al primo posto, tralasciando i beni terreni”. Lo ha detto stasera il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia della messa per San Luigi Gonzaga, nel santuario di Castiglione delle Stiviere. “Questa figliolanza divina, pur con i limiti umani che un ragazzo può avere, Luigi la conservò sempre come un dono prezioso e mai la rinnegò, anzi la coltivò nella preghiera assidua, nella meditazione della Parola di Dio e nella penitenza”, ha aggiunto il porporato. Che ha ricordato coma a distanza di 450 anni dalla nascita, “la sua memoria è talmente viva che non viene ricordata solo qui a Castiglione, ma in tante parti del mondo”. Una “vita in Cristo”, quella di San Luigi, “trascorsa nella preghiera, nella consacrazione religiosa e poi nella carità vissuta fino alle estreme conseguenze: la morte per contagio di peste”. Il card. Bassetti, ripercorrendo le tappe della vita del santo, si è soffermato sul momento in cui “il padre cercava di avviarlo alla vita militare e ad educarlo perché fosse suo degno erede nel governo dello Stato”, ma “Luigi avvertiva la vita di corte come qualcosa di soffocante”. “Nel suo cuore, la Parola di Dio stava scavando un fossato per dividere il regno dello sfarzo e della sopraffazione dal regno della libertà e della gloria di Dio. Nonostante la ferma contrarietà del padre Ferrante, Luigi rinuncia al marchesato e ai beni di famiglia, per vivere nella povertà assoluta. Non si è trattato di un passo facile”. Il cardinale ha indicato “la scelta vocazionale di Luigi” come “non avventata”. “Egli non cerca un rifugio dalle intemperie del mondo, anzi, con il suo ingresso nella Compagnia di Gesù, vuole farsi carico dei problemi e delle sofferenze dell’umanità. Si tratta di una scelta coraggiosa, non priva di tormento interiore, ma decisa”.