Friday For Future
Venerdì scorso i giovani di tutto il mondo hanno dato un segnale importante con Friday For Future. Non è stata l’occasione per marinare la scuola ma per far proprio il grido d’allarme del pianeta che agonizza sotto il crescere del cambiamento climatico. Ma non ci basti dire: “bravi ragazzi!”; tutti noi dobbiamo partecipare attivamente alla rivoluzione pacifica contro gli interessi economici e consumistici e contro il disinteresse dei governanti
Ero un ragazzo appena arrivato in prima superiore e correva l’anno 1956. Dal 23 ottobre all’11 novembre si accese la rivolta ungherese contro il dominio sovietico e anche nelle scuole partecipammo all’anelito di libertà di quel popolo con una sfilata, che credo fosse il primo sciopero studentesco del dopoguerra.
A distanza di oltre sessant’anni, venerdì scorso i giovani di tutto il mondo hanno dato un segnale importante con il FFF (Friday For Future). Non è stata l’occasione per marinare la scuola ma per far proprio il grido d’allarme del pianeta che agonizza sotto il crescere del cambiamento climatico.
Ma non ci basti dire: “bravi ragazzi!”; tutti noi dobbiamo partecipare attivamente alla rivoluzione pacifica contro gli interessi economici e consumistici e contro il disinteresse dei governanti. Perché abbiamo un grande potere: siamo miliardi di consumatori, che ogni giorno scegliendo coscientemente cosa comprare e cosa rifiutare, possiamo e dobbiamo determinare l’esito della battaglia per la salvaguardia del pianeta. È la scelta di nuovi stili di vita virtuosi e consapevoli, che oltre tutto fanno bene alla salute.
No all’acqua in bottiglie di plastica e sì al quella del rubinetto o della “casetta del sindaco”.
No all’uso smodato dell’automobile, sì alla bicicletta e alle camminate.
No al riscaldamento domestico eccessivo, sì magari a una maglia in più.
No ad acquisti di prodotti avvolti in confezioni esagerate, tutte poi da buttare, sì agli acquisti dei prodotti a chilometro zero.
E poi i piccoli accorgimenti: tenere le luci accese dove si sta e quando si esce da una stanza, spegnere. Non lasciare scorrere inutilmente l’acqua, che tanto costa poco. E così via. E infine, aiutare l’ambiente con una scrupolosa raccolta differenziata.
(*) direttore “La Vita Casalese” (Casale Monferrato)