Papa a Loreto

Il saluto di Francesco su Amandola e zone terremotate

Nel viaggio in elicottero verso Loreto, il Papa ha voluto sorvolare a bassissima quota Amandola (Fermo), una delle tante città interne devastate dalla sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016

(Foto Vatican Media/SIR)

Circa 8mila i fedeli presenti a Loreto per salutare l’arrivo del Santo Padre tra piazza della Madonna e in via Sisto V. Durante la mattinata, dopo la santa Messa tenuta all’interno della Santa Casa è stata firmata la lettera con cui il papa ha approvato alcune delle proposte scaturite dal sinodo dei vescovi sui “giovani, la fede e il discernimento vocazionale” dell’ottobre 2018.
Lettera in spagnolo, che verrà tradotta in latino e nelle altre lingue nazionali per il prossimo 2 aprile, conterrà le liete guida per la pastorale giovanile per la Chiesa intera.
Grande è stata l’attesa da parte soprattutto dei giovani rappresentati da alcuni delegati delle diocesi marchigiane, da tre coppie di fidanzati formate da una ragazza della pastorale giovanile Marche, da una giovane cristiana immigrata dalla Giordania e da due nubendi di Loreto.
Il documento “Christus vivit” si rivolge anche a tutti i fedeli benché si tratti di un dialogo rivolto ai giovani. Attraverso loro il Papa vuole che si affrontino tutte le questioni di Dio. La firma avvenuta lunedì 25 marzo è qualcosa di straordinario poiché solitamente fatti di questo genere avvengono in Vaticano.
Papa Francesco è stato il quattordicesimo pontefice in visita a Loreto ed il primo ad aver celebrato la messa all’interno della Santa Casa. Questo non avveniva da 162 anni. Legare Loreto, la basilica e la firma del documento del Sinodo sui giovani, ha un valore molto profondo.
Inoltre il Papa nel viaggio in elicottero ha voluto sorvolare a bassissima quota Amandola (Fermo), una delle tante città interne devastate dalla sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016. L’elicottero ha quasi sfiorato alcune centinaia di amandolesi radunati nel campo sportivo. Gli alunni delle scuole elementari si sono fatti riconoscere dal Papa con lo sventolio di bandierine bianche e gialle, i noti colori della Città del Vaticano. È stato visto distintamente il Papa sporgere il braccio dal finestrino in segno di saluto e benedizione. Sul terreno del campo sportivo gli alunni delle scuole si erano disposti in forma di un grosso Ciao, ben visibile dall’alto. Per il sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli, è stato “un dono incredibile, un segnale di attenzione per un territorio e una popolazione che hanno sofferto e che cercano di rialzarsi. Grazie al Papa, questa è una primavera di speranza”.
L’arcivescovo di Loreto, Fabio Dal Cin, ha accolto sul sagrato della basilica lauretana il Papa con un caldo “Hai fatto bene a venire a casa” dal sapore biblico desunto dalle labbra del centurione romano, che accoglie l’apostolo Paolo secondo il libro degli Atti degli apostoli. Lo ha ringraziato per aver scelto Loreto per firmare il documento pontificio ed aver avuto un pensiero per le Marche sconvolte dal terremoto.
L’affettuoso “Buongiorno” del Papa ha provocato un’enorme ovazione tra tutti i fedeli che avevano inondato la piazza della Madonna e la via Sisto V: “In quest’oasi di silenzio e di pietà vengono tanti, dall’Italia e da ogni parte del mondo, per attingere forza e speranza. penso in particolare ai giovani, alle famiglie, ai malati”.

(*) settimanale diocesano di Camerino