Società

L’altra Italia

Quella dei ragazzi della scuola media di Crema con i loro insegnanti e collaboratrice scolastica, assieme ai sei carabinieri costituiscono una limpida icona del volto bello della nostra Italia che ciascuno di noi deve saper ammirare

I fatti di cronaca che continuamente scivolano sui social o che appaiono sui nostri schermi tv o che si posano sui fogli di carta stampata ci mostrano i due volti della nostra Italia: uno che distrugge, strumentalizza, violenta, racconta per mostrare e difendere il proprio “io” … e l’altro volto che costruisce nel silenzio della quotidianità, nella solidarietà, nella comunione, nella pace, nella difesa del “noi”.
L’Italia nella quale vogliamo credere è quest’ultima e siamo contenti del fatto che gli eventi belli a volte hanno la loro rilevanza tale da suscitare in noi una giusta, corretta e consequenziale riflessione.
L’immagine dei carabinieri che abbracciano i ragazzi della scuola media di Crema, i loro insegnanti accompagnatori e la collaboratrice scolastica non può e non deve scivolare nel dimenticatoio o essere strumentalizzata per poco onesti scopi di bassa politica di parte. La lezione, questa volta viene da un gruppo di ragazzi che di fragile e tenero hanno solo l’età anagrafica, mentre hanno dato prova di una forza ed un coraggio che noi adulti a volte dimentichiamo del tutto.
I ragazzi hanno dimostrato di sapere come si fa “squadra” davanti al pericolo. Una squadra che vede perfettamente uniti tutti, a prescindere dal colore della pelle o diversità di origini. Un “noi” costruito in una scuola pubblica che include nel presupposto che tutti gli studenti sono anzitutto delle “persone” e che le diversità vanno considerate come risorsa a vantaggio della crescita comune.
Un luogo dove si impara a vivere la solidarietà nelle piccole azioni quotidiane, accanto ad adulti che accompagnano questo cammino di crescita. Forse il mondo esterno deve ripensare la scuola italiana e vederla con occhi diversi, con uno sguardo che accompagna e che non giudica. I tre adulti che accompagnavano questi ragazzi – due insegnanti ed una collaboratrice scolastica – hanno dato prova di come si possa e si debba operare a fianco di ragazzi che crescono. A completare la cornice del volto dell’Italia che costruisce si inseriscono i carabinieri, con la loro tempestività ed il loro coraggio.
Non a caso il Procuratore della Repubblica di Milano ha così commentato il loro operato : “Hanno compiuto un’operazione che vediamo nei film con le squadre speciali…”. Non sappiamo se qualcuno di questi sei splendidi carabinieri hanno dei figli adolescenti, ma chiunque di noi al loro posto probabilmente avrebbe pensato che su quell’autobus poteva starci un nostro figlio. E per i figli si dà anche la vita.
Quella dei ragazzi della scuola media di Crema con i loro insegnanti e collaboratrice scolastica, assieme ai sei carabinieri costituiscono una limpida icona del volto bello della nostra Italia che ciascuno di noi deve saper ammirare.

(*) direttore “L’Araldo Abruzzese” (Teramo-Atri)