Rigurgiti fascisti
La nostalgia del ventennio è palpabile. Il clima è sempre più ‘caldo’. Lo si è visto a Milano alla vigilia delle celebrazioni del 25 Aprile. Ma sono tanti gli episodi che sempre più spesso vanno purtroppo ad arricchire le cronache del nostro Paese. È il frutto di una memoria che nel tempo si è purtroppo affievolita. E non è bene dimenticare le origini di quel che siamo oggi. Ne uscimmo realizzando una Unione Europea che non avevamo mai avuto
“La direzione della Tgr si dissocia dal servizio relativo alla commemorazione di Benito Mussolini a Predappio e ne prende le distanze”. Ad affermarlo è stato il direttore della testata Alessandro Casarin che, durissimo, ha aggiunto: “I suoi contenuti non corrispondono alla linea editoriale che, come ho illustrato alle 24 redazioni della Tgr, si basa sul principio di una informazione equilibrata, a garanzia di un contradditorio in tutti i servizi, dalla politica alla cronaca. Equilibrio che deve rispettare la storia della democrazia italiana. D’intesa con l’azienda saranno effettuate le valutazioni del caso”.
La bufera si è scatenata lunedì scorso sul servizio del Tgr Emilia-Romagna andato in onda domenica 28 aprile alle 19.30 (dal minuto 6.50): si tratta di un servizio che racconta la commemorazione della morte di Benito Mussolini da Predappio, sulle colline di Forlì, dove ogni anno si ritrovano nostalgici del fascismo. È un servizio lungo, due i minuti, in cui si vedono riprese del corteo (finito davanti al cimitero dove c’è la tomba di Mussolini, dove la cripta è stata riaperta in via straordinaria per il weeekend) e della commemorazione con tutti i ‘nostalgici’ ovviamente vestiti di nero con simboli inneggianti al Duce in bella vista. Le telecamere riprendono perfino i saluti romani, e il Tgr manda in onda.
Il clima è sempre più ‘caldo’. Lo si è visto a Milano alla vigilia delle celebrazioni del 25 Aprile. Ma sono tanti gli episodi che sempre più spesso vanno purtroppo ad arricchire le cronache del nostro Paese.
La nostalgia del ventennio è palpabile. Come fosse la soluzione dei problemi dell’oggi, quanto già è stata bocciato sonoramente dalla storia.
È il frutto di una memoria che nel tempo si è purtroppo affievolita. E non è bene dimenticare le origini di quel che siamo oggi.
Ne uscimmo realizzando una Unione Europea che non avevamo mai avuto. Una realtà prossima alla prova del voto, cui è bene partecipare per rinvigorire democrazia e pace.
(*) direttore “Il Piccolo” (Faenza-Modigliana)