Veglia internazionale mariana
La questione giovanile è di primaria importanza e questo non emerge solo oggi. Purtroppo, forse oggi più che nei tempi trascorsi, si evidenziano le diverse fragilità in un contesto fatto di dinamiche nuove, non previste ed a volte non prevedibili. Il mondo degli adulti ha ancora molto da dare a quello dei giovani per garantire a tutti un futuro vivibile, a misura d’uomo.
La tematica riguardante il mondo giovanile è, specie negli ultimi periodi, oggetto di studio e riflessione da più parti. Vero è che il futuro che attende tutti noi sarà gestito dai giovani di oggi. Sociologi ed esperti del settore pongono continuamente sotto i nostri occhi le varie sfaccettature di questo particolare universo. Da più angolature viene osservata questa complessità e ne escono fuori definizioni diverse, molto spesso con tinte grigie. La questione giovanile è di primaria importanza e questo non emerge solo oggi. Purtroppo, forse oggi più che nei tempi trascorsi, si evidenziano le diverse fragilità in un contesto fatto di dinamiche nuove, non previste ed a volte non prevedibili.
In tanti si affannano ad aprire dibattiti, fornire statistiche ed anche a dare ricette. La realtà giovanile resta in tutta la sua complessità ed a volte anche nel completo isolamento dal momento che alle parole poche volte seguono fatti. Ma al di là di ogni studio e di ogni statistica ci sono anche i giovani che vogliono mettersi in gioco come protagonisti in una società che molto spesso li strumentalizza.
L’evento delle tre giornate a San Gabriele è un chiaro esempio di come i giovani non sono tutti uguali e non c’è omologazione. Un nuovo protagonismo è possibile e lo ha ben sottolineato il cardinal Parolin nel discorso conclusivo della veglia internazionale mariana. Ai giovani il cardinale ha detto: “Cari giovani, non abbiate paura di accogliere le sfide del nostro tempo, soprattutto quelle legate alla globalizzazione e alla ricerca scientifica. Anzi, è un grande dono e una grande opportunità per sentirsi parte di una società da costruire anche con il vostro contributo”.
Ai giovani intervenuti a San Gabriele sono stati presentati due fulgidi esempi: il primo san Gabriele stesso, giovane tra i giovani alla ricerca di un’identità e capace di scelte coraggiose di vita e l’altro, San Giovanni Paolo II, il padre delle giornate mondiali della gioventù. Il cardinale Parolin nella parte conclusiva ha aggiunto: “I giovani attendono una proposta significativa e testimoni credibili per imparare a progettare la propria esistenza”. Il mondo degli adulti ha ancora molto da dare a quello dei giovani per garantire a tutti un futuro vivibile, a misura d’uomo.
(*) direttore “L’Araldo Abruzzese” (Teramo-Atri)