Assemblea Ue
Nella sede di Bruxelles dell’Eurocamera giungono alla spicciolata i nuovi eurodeputati. Le pratiche da sbrigare, gli uffici non ancora assegnati, il badge, la ricerca degli assistenti… Saranno in carica dal 2 luglio, giorno in cui prenderà avvio la prima sessione plenaria a Strasburgo. Nel frattempo trattative in corso tra i gruppi politici: in agenda le priorità per la legislatura 2019-2024 e l’assegnazione dei “top job”
Entreranno ufficialmente in servizio il prossimo 2 luglio alle ore 10 i 751 eurodeputati che i cittadini europei hanno eletto il 26 maggio scorso. A quell’ora e in quella data infatti si aprirà a Strasburgo la prima sessione plenaria del rinnovato Parlamento. Fino ad allora restano in servizio e percepiscono lo stipendio coloro che sono eurodeputati dal 2014. Tuttavia i “nuovi” europarlamentari hanno una serie di pratiche da sbrigare, ed è per questo che hanno già iniziato ad arrivare in ordine sparso alla sede del Parlamento a Bruxelles.
Accolti dal personale dell’unità amministrativa devono identificarsi e poi riempire una serie di moduli: la dichiarazione di interessi finanziari (in cui devono autocertificare i propri redditi), la dichiarazione di non incompatibilità (per confermare ad esempio che il loro ruolo di europarlamentare non coincida con interessi privati o professionali), la dichiarazione di comportamento appropriato e sottoscrivere le regole sulla trasparenza. Ricevono poi tutta una serie di indicazioni pratiche, come il login informatico e il certificato WiFi, o aiuti, nel caso ad esempio siano alla ricerca di un assistente parlamentare. Degli uffici potranno prendere possesso solo dopo il 1° luglio a Strasburgo e l’8 luglio a Bruxelles, in quanto fino al 28 giugno possono usufruirne i deputati uscenti. Quanto all’alloggio dei parlamentari a Bruxelles o Strasburgo, sono invece i singoli che devono trovare la propria sistemazione.
Nel frattempo gli edifici del Parlamento a Bruxelles ospitano le riunioni dei gruppi politici cui si iscrivono gli stessi eurodeputati. Alcuni gruppi politici (per formarne uno occorrono almeno 25 deputati provenienti da 7 Stati diversi) stanno nascendo in queste ore, fra cui il sovranista “Identità e democrazia”; altri, quelli “storici”, preparano programmi e strategie per la nuova legislatura. Si sta fra l’altro riscontrando una convergenza dei 4 principali gruppi “europeisti” (o ritenuti tali): popolari, socialdemocratici, liberali (“Renew Europe”) e verdi, che si sono dati appuntamento il 13 giugno e si rivedranno il 17: vorrebbero inviare una nota al Consiglio europeo (riunione dei capi di Stato e di governo Ue) del 20-21 giugno, con priorità politiche per il prossimo quinquiennio e valutazioni circa le alte cariche – i top job – dell’Ue: i presidenti di Parlamento, Commissione, Consiglio europeo e Bce, nonché l’Alto rappresentante per la politica estera. Da queste trattative in atto restano al momento esclusi i gruppi “euroscettici” di destra e il gruppo della sinistra unitaria.