Diritti umani
La lotta alla tortura sia un prerequisito per gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Lo chiedono Fiacat (Federazione internazionale delle Acat, Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura) e la sua rete. Gli Stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a implementare 17 obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030. Sebbene la lotta contro la tortura non appaia esplicitamente in questo elenco – scrivono Fiacat e Acat Italia in un comunicato – essa non deve essere dimenticata perché la difesa dei diritti umani e gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono inestricabilmente legati. Fiacat e Acat ricordano che l’obiettivo 16 stabilisce, tra l’altro, che gli Stati devono “promuovere lo sviluppo di società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile, assicurare l’accesso alla giustizia per tutti e istituire istituzioni efficaci a tutti i livelli, responsabili e aperte a tutti”. Il principio del buon governo difeso da questo obiettivo – sottolineano – è al centro della lotta contro la tortura ed è un prerequisito per l’attuazione di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile. In effetti, il fatto che la tortura continui ad esistere in tutto il mondo, è dovuto in particolare all’impunità che spesso accompagna questi atti. Per combattere efficacemente la tortura – affermano Fiacat e Acat Italia – è essenziale creare e difendere istituzioni efficaci, responsabili e trasparenti al fine di garantire l’accesso alla giustizia per tutti, compresi i più vulnerabili, consentendo alle vittime di tortura di ottenere un indennizzo reale.