Grest

Un’estate di giovani

Migliaia di bambini e ragazzi stanno vivendo l’esperienza dell’“Estate Ragazzi” organizzate da parrocchie e oratori della diocesi di Chioggia. La comunità cristiana – come, per altro, anche quella civile – sa che le energie e risorse dedicate alle nuove generazioni sono in prospettiva le più produttive

Tra le attività estive delle nostre comunità nel territorio spicca certamente quella della cosiddetta “Estate Ragazzi”, o “Grest” o che altro possa chiamarsi, una proposta che – insieme ai campi scuola programmati per le diverse età – testimonia l’attenzione che da sempre la comunità ecclesiale riserva per le giovani generazioni. A dire il vero, da alcuni anni anche la comunità civile si sta attrezzando per iniziative specifiche rivolte a bambini e ragazzi (magari affidandole proprio a cooperative sorte, non di rado, da una simile sensibilità cristiana): ancora una volta, infatti, anche in questo ambito la Chiesa si rivela anticipatrice di ciò che la comunità civile si rende poi conto di dover fare per promuovere adeguatamente la vita sociale. Quel che colpisce – soffermandoci sulle proposte che sorgono all’ombra del campanile – è la varietà e la ricchezza che le caratterizza. Una serie di attività in loco e di uscite, momenti ludici e formativi, riflessione e preghiera, socialità e condivisione. Il tutto massimamente coinvolgente per le centinaia di bambini e di ragazzi (complessivamente, in diocesi, superano le due migliaia) che, con il benestare, anzi con il compiacimento, dei genitori, trascorrono intense mattinate (a volte con prolungamento nel pomeriggio) in un clima di serena amicizia e di piacevole collaborazione che, anche quando diventa competizione, è sempre vissuta con gioia e simpatia da parte di tutti. Le due componenti – gli “animati” e gli “animatori” – sono in piena sintonia attorno alle tematiche proposte o alle attività prescelte con la duplice finalità del divertimento e della crescita formativa. Come vale per i bambini e ragazzi che ne usufruiscono, così vale per i giovani e/o giovanissimi che vivono questa esperienza educativa rendendosi e sentendosi utili e ricavandone essi stessi motivo di crescita personale e comunitaria. I responsabili primi – parroci o diretti collaboratori – sanno di poter contare su forze giovani ed entusiaste, che, anche se a volte alla prima esperienza, si sono adeguatamente preparate per questa bella avventura, che segna e segnerà positivamente la loro preadolescenza e adolescenza. Un bel modo, indubbiamente, di mettere in pratica quell’attenzione più volte raccomandata verso questa fascia di età. Mentre è giusto fare i complimenti alle comunità che organizzano tali proposte – proprio dopo un intenso anno di “pastorale ordinaria” o addirittura nel bel mezzo dell’ulteriore carico pastorale per la presenza dei turisti – facciamo gli auguri più cordiali alle frotte di bambini e ragazzi che affollano l’“Estate Ragazzi 2019” e ai cari e bravi animatori che si dedicano a loro con pazienza e con gioia. Del resto, la comunità cristiana – come, per altro, anche quella civile – sa che le energie e risorse dedicate alle nuove generazioni sono in prospettiva le più produttive.

(*) direttore “Nuova Scintilla” (Chioggia)