Violenza
Le vittime sono 9 e i feriti 21 e tra questi una bambina di appena 17 mesi. Seth Ator, 36 anni, di Lorena è l’autore di questa tragedia. L’uomo è stato fermato dalla polizia per una violazione del codice della strada. In risposta ha sparato agli agenti, uccidendone ben due, ha sequestrato un furgone postale, sparando alla postina e armato di fucile automatico ha cominciato a colpire a caso tutte le persone che incontrava lungo la 42ma strada, il suo tragitto insensato, prima di essere ucciso nel parcheggio di un cinema in un centro commerciale tra Odessa e Midland
“Dobbiamo ripensare la nostra cultura, non possiamo accettare una cultura che permette di continuare all’infinito questi massacri”. Viola Hayhurst è uno dei membri della parrocchia di santa Elisabetta Ann Seton a Odessa, uno dei luoghi più vicini alla scena dell’ennesima sparatoria di massa che ha insanguinato il Texas, lo scorso sabato. Stavolta le vittime sono 9 e i feriti 21 e tra questi una bambina di appena 17 mesi. Seth Ator, 36 anni, di Lorena è l’autore di questa tragedia. L’uomo è stato fermato dalla polizia per una violazione del codice della strada. In risposta ha sparato agli agenti, uccidendone ben due, ha sequestrato un furgone postale, sparando alla postina e armato di fucile automatico ha cominciato a colpire a caso tutte le persone che incontrava lungo la 42ma strada, il suo tragitto insensato, prima di essere ucciso nel parcheggio di un cinema in un centro commerciale tra Odessa e Midland. Il capo della polizia di Odessa si è rifiutato di pronunciare il nome dell’assassino “poiché non voleva dargli notorietà”, ma alcuni membri del dipartimento hanno fatto trapelare che l’uomo aveva già precedenti penali e che una volta era già sfuggito agli arresti. Intanto il parroco di santa Elisabetta, Mark Woodruff, ha fatto diramare un comunicato a tutta la comunità attraverso i social media, allertandoli sul percorso da compiere per arrivare a messa, poiché quattro delle arterie principali che portano in chiesa sono state chiuse perché sono i 18 luoghi in cui si è svolta la carneficina e su cui la polizia continua a raccogliere reperti e fare rilievi per comprendere la dinamica del crimine.
“Fortunatamente le persone in servizio nella parrocchia, pur vicini al centro commerciale si sono salvate e molti dei parrocchiani che si trovavano nei negozi a fare spese sono illesi”,
ha commentato mons. Woodruff, che nelle sue preghiere non ricorda solo chi è stato ferito fisicamente, ma chi è stato provato psicologicamente ed è soprattutto a questi ultimi che raccomanda, con un post su Facebook, di rivolgersi al dipartimento di sostegno psicologico della città che offrirà una consulenza ed un accompagnamento gratuito. “Non ci sono risposte facili sul come porre fine a questa epidemia di violenza armata nel nostro stato e nel nostro paese”, ha dichiarato il vescovo Michael Sis di San Angelo, la diocesi texana colpita dalla tragedia. Sa che non bastano solo le preghiere e i comunicati ed ha chiesto a tutte le chiese locali di aprire le porte per accompagnare la comunità nel percorso di guarigione da “una tragedia insensata”. Non è ancora trascorso un mese dall’ultima sparatoria di El Paso, dove a morire in un sabato qualunque, in un centro commerciale sono state 22 persone e tra queste due mamme con bambine neonate.
Dall’inizio dell’anno il dipartimento di giustizia ha contato ben 38 sparatorie di massa, indicando con questa definizione sparatorie dove sono morte tre o più persone.
Ed è proprio in risposta alle sparatorie di massa vissute nella chiesa di Sutherland Spring e nella scuola di Santa Fè, che i legislatori del Texas, uno tra gli stati più permissivi in termini di possesso delle armi, ha varato proprio ieri primo settembre, ben 12 nuove leggi che consentiranno di portare armi anche nelle chiese, nelle sinagoghe, nei luoghi di culto, nei campus scolastici, nei parcheggi dei distretti scolastici e nelle case famiglia che ospitano ragazzi per l’adozione. Inoltre i proprietari di un appartamento non potranno impedire che gli affittuari posseggano armi, né si effettueranno controlli sulle persone che in fuga da disastri naturali portino con sé fucili e pistole E così mentre lo stato di New York poche settimane fa ha approvato leggi ancora più severe nei riguardi dei controlli medici sugli acquirenti di armi; il governatore del Texas Greg Abbot ha firmato per una maggiore liberalizzazione, in piena contraddizione con quanto dichiarato, davanti alle telecamere, dopo la sparatoria di Odessa e Mindland. “Troppi texani sono in lutto. Troppi texani hanno perso la vita”, aveva affermato: “Lo status quo in Texas è inaccettabile ed è necessaria un’azione”. Purtroppo non ha avuto il coraggio di riconvocare i legislatori statali e rivedere le proposte di legge, e si è limitato alla creazione di Commissione per la sicurezza del Texas, a cui ha chiesto di elaborare proposte politiche per il futuro, poiché fino al 2021 i legislatori statali non si riuniranno più. Esulta la Nra, la lobby delle armi che ha salutato le nuove norme “come un grande successo”, specificando che il problema delle sparatorie di massa è da collegarsi a “cuori senza Dio” e non tanto alle armi. Di parere opposto diverse organizzazioni no profit contro la violenza armata, come Texas Gun Sense e Brady, secondo cui le leggi “renderanno le scuole e le comunità meno sicure”; mentre per il capo della polizia di San Antonio, “semplicemente non funzioneranno” come deterrente. E questo mentre Walmart, che ha visto colpito uno dei suoi centri commerciali ad El Paso, sta rivalutando la sua politica vendita delle armi sia nei negozi che online. Il card. Daniel DiNardo, presidente della Conferenza episcopale Usa, ha confessato di aver celebrato le messe domenicali con “il cuore pesante, rattristato dal vedere ancora una volta scene di violenza e disprezzo per la vita umana che si ripetono sulle strade della nostra nazione”. Il cardinale ha invitato con determinazione, “leader e fedeli cattolici, a lavorare instancabilmente per sradicare le cause di tali crimini: orribili assalti che dimostrano inequivocabilmente l’esistenza innegabile del male”.