Non si mette in discussione l’impegno personale dei postini e degli altri operatori di Poste Italiane, ma sta di fatto che il sistema di distribuzione, così come è strutturato, mostra gravi limiti: disservizi e ritardi vanno superati in primo luogo per rispetto dei cittadini. La distribuzione postale rappresenta un servizio essenziale per la vita delle persone e, per questo, va assicurato nel modo migliore possibile. L’impressione, invece, è che sia sempre più determinante una considerazione di ordine economico che spinge a ridurre le spese e, conseguentemente, la qualità del servizio
“Poste Italiane è oggi la più grande realtà del comparto logistico in Italia”: così si presenta Poste Italiane nel suo sito, che si definisce anche “leader nei settori finanziario, assicurativo e dei servizi di pagamento”. Una realtà importante, quella di Poste Italiane, che ha un impatto significativo – in termini diretti e indiretti – sull’intera economia italiana e sul Pil nazionale. Nessun dubbio, certamente.
Dal nostro punto di vista, tuttavia, si scorge anche un altro lato della medaglia e, nella fattispecie, la questione dei ritardi della consegna postale: con oscillazioni più e meno marcate, a seconda del periodo e delle zone, il disservizio si è fatto e si fa sentire – come i nostri lettori segnalano – anche nella distribuzione del nostro settimanale.
È sempre più evidente che Poste Italiane deve dare maggiore sostegno e forza per rispondere alla richiesta accorata di migliorare la distribuzione postale. Una richiesta che in questi anni e, in particolare, in questi ultimi mesi abbiamo rinnovato più volte a Poste Italiane, inviando puntualmente il resoconto delle ritardate o mancate consegne del giornale, segnalateci dai lettori, nella consapevolezza che molti di più sono coloro che hanno patito disservizi rispetto a quanti ce li hanno effettivamente manifestati.
Tutto questo ci rammarica e ci penalizza perché alcuni lettori, a motivo dei ritardi di consegna, minacciano di non rinnovare più l’abbonamento. Gli abbonamenti sono per noi vitali e L’Azione, per vivere, ha bisogno del sostegno convinto di tanti: è ingiusto che a indebolire la sua più che centenaria voce sia non un mancato gradimento ma i ritardi della consegna postale. Dov’è il rispetto degli accordi? Dove la lealtà nel lavoro? Chi difende il diritto di chi paga per un servizio che viene così spesso e così diffusamente disatteso?
Tale sofferenza – sia ben chiaro – è condivisa da tutti i settimanali diocesani del Nordest, che monitorano il persistere del disagio e che non sono stati con le mani in mano: da oltre un anno un nostro rappresentante ha più volte incontrato i vertici di Poste italiane Nordest e, nel mese di maggio, direttori e amministratori di tutte le sedici testate dei settimanali diocesani del Triveneto hanno partecipato a Mestre ad un tavolo con i medesimi vertici. Il confronto è stato aperto e schietto: la relazione dei disservizi testata per testata, l’ascolto da parte dei funzionari presenti, l’ammissione della mancanza di personale (postini), l’apertura ad accogliere l’elenco dei disagi al fine di monitorare e migliorare le criticità più cogenti. Promesse al momento in parte disattese, come la mancata indicazione di un referente specifico al quale far pervenire le segnalazioni dei ritardi dei nostri lettori.
Non si mette in discussione l’impegno personale dei postini e degli altri operatori di Poste Italiane, ma sta di fatto che il sistema di distribuzione, così come è strutturato, mostra gravi limiti: essi vanno superati in primo luogo per rispetto dei cittadini. Il punto di partenza di ogni considerazione deve essere il riconoscimento che la distribuzione postale rappresenta un servizio essenziale per la vita delle persone e, per questo, va assicurato nel modo migliore possibile. L’impressione, invece, è che sia sempre più determinante una considerazione di ordine economico che spinge a ridurre le spese e, conseguentemente, la qualità del servizio.
Ci sembra urgente e necessario che Poste Italiane cambi registro. Non basta qualche aggiustamento, come non è sufficiente la buona volontà delle singole persone. Bisogna investire nella distribuzione postale e garantire le giuste risorse economiche ed umane.
Confidiamo che Poste Italiane accolga questo appello e garantisca con più puntualità quello che è stabilito per contratto, vale a dire la consegna dei nostri settimanali nei giorni di giovedì o venerdì. Ai nostri lettori chiediamo, oltre alla pazienza, di sfruttare la nostra nuova edizione digitale su web e app, per leggere il giornale con immediatezza, e di continuare a segnalarci eventuali disservizi e ritardi.
(*) direttore “L’Azione” (Vittorio Veneto)