Nuovo anno scolastico
La scuola italiana vive momenti decisamente difficili per tanti motivi, non ultimo per il fatto che tanti hanno parlato e continuano a parlare della sua centralità con risultati sempre più negativi perché le parole volano al primo vento ed i fatti non si concretizzano. Vorremmo tanto dire ai nostri governanti che il sistema di istruzione e formazione nazionale non ha bisogno dell’ennesima firma della riforma (?) dell’ennesimo ministro: occorre una ponderata riflessione operata da esperti del settore ed una conseguente azione che vada ad incidere concretamente su tutto quello che c’è da modificare
La pausa estiva si è conclusa e si torna a vivere la quotidianità con elementi che si ripetono ed altri che si aggiungono. Settembre è il mese della ripresa delle attività scolastiche: la quasi totalità delle famiglie è in trepidazione per il familiare-studente che si avvia ad iniziare un nuovo anno scolastico. In una scuola che già conosce perché frequentata l’anno scorso o in una nuova perché è all’inizio di un nuovo percorso. Innanzitutto noi vogliamo augurare a tutti un buon inizio di anno scolastico. Un anno fecondo di serenità per gli studenti e per le loro famiglie. Ancor più serenità auguriamo ai dirigenti scolastici, ai docenti ed a tutto il personale della scuola.
A questi adulti-educatori è affidato un compito delicatissimo ed importantissimo: la formazione delle giovani generazioni.
Abbiamo più volte ripetuto che il bambino cresce comunque e crescerà bene o male a seconda di chi gli starà a fianco e lo guiderà.
Ed un bambino che cresce bene è una garanzia per la società di domani.
Vorremmo tanto che scomparissero definitivamente tutte quelle incomprensioni tra gli operatori del sistema scolastico e l’opinione pubblica, a partire dalle stesse famiglie. Necessita un patto educativo nuovo, solido e coinvolgente, tale da far convergere in un grande progetto educativo tutte le forze sociali.
La scuola italiana vive momenti decisamente difficili per tanti motivi, non ultimo per il fatto che tanti hanno parlato e continuano a parlare della sua centralità con risultati sempre più negativi perché le parole volano al primo vento ed i fatti non si concretizzano.
Vorremmo tanto dire ai nostri governanti che il sistema di istruzione e formazione nazionale non ha bisogno dell’ennesima firma della riforma (?) dell’ennesimo ministro: occorre una ponderata riflessione operata da esperti del settore ed una conseguente azione che vada ad incidere concretamente su tutto quello che c’è da modificare.
La nostra estate è stata anche “ravvivata” da vicende politiche che hanno mutato l’assetto del governo della nostra nazione.
Non entriamo in merito alla questione, ma vogliamo augurare fortemente ai “nuovi” ed ai “rinnovati” che entrano nelle “sale dei bottoni” che è ora di smettere di volare sopra i veri problemi del paese e scendere più in basso per osservare direttamente quello che accade nella quotidianità della gente comune: la scuola, la sanità, la giustizia, il lavoro, i giovani, gli anziani, gli emarginati…
(*) direttore “L’Araldo Abruzzese” (Teramo-Atri)