Decoro urbano
Siamo arrivati a un punto in cui le parole non bastano più. Servono fatti concreti. E servono subito. Da qualche settimana alle urla notturne e ai rifiuti abbandonati per strada, si sono aggiunti atti vandalici contro le auto parcheggiate. Ormai si è arrivati a una situazione di emergenza che va affrontata con provvedimenti immediati; poi si potranno anche programmare strategie a più lunga scadenza
È stato uno degli argomenti più dibattuti della campagna elettorale prima delle comunali del 26 maggio. E anche oggi è un tema di attualità a Pavia. Cosa si può fare contro la “malamovida” che continua a infestare di notte piazze e vie del centro, impedendo di riposare a tanti residenti? C’è chi propone di ricorrere al pugno di ferro contro i responsabili di schiamazzi e vandalismi; altri invece preferirebbero adottare una linea più conciliante. La riunione svoltasi mercoledì 9 ottobre in Prefettura ha segnato, finalmente, un punto di partenza per un percorso condiviso tra tutte le istituzioni. Dall’incontro è emersa la volontà comune da un lato di rafforzare i controlli (attivando sanzioni severe per chi non rispetta le regole della somministrazione degli alcolici), e dall’altro di promuovere azioni di prevenzione anche attraverso il coinvolgimento dell’Università e dei Collegi. La strada è quella giusta. Ma siamo arrivati a un punto in cui le parole non bastano più. Servono fatti concreti. E servono subito. Da qualche settimana alle urla notturne e ai rifiuti abbandonati per strada, si sono aggiunti atti vandalici contro le auto parcheggiate. La notte di sabato 12 ottobre in piazzetta Regisole, a due passi da piazza Duomo, sono stati infranti gli specchietti di alcune vetture: la mattina dopo gli abitanti della zona hanno anche trovato macchie di sangue sulle vetture e sull’asfalto. Ormai si è arrivati a una situazione di emergenza che va affrontata con provvedimenti immediati; poi si potranno anche programmare strategie a più lunga scadenza.
(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)