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Parlamento Ue: in plenaria stato di diritto a Malta, elezione del Difensore civico, frodi su fondi comunitari

(Strasburgo) Il dibattito svoltosi in mattina al Parlamento europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, sullo stato di diritto a Malta, anche in relazione all’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, ha sottolineato i problemi in cui si dibatte l’isola, fra tenuta della democrazia, infiltrazioni malavitose, affarismo. Un dibattito segnato, peraltro, da posizioni “preconfezionate” a seconda dell’appartenenza politica, pro o contro il governo in carica. Oggi l’Assemblea sarà chiamata a votare il nuovo Mediatore europeo per un mandato di cinque anni. Il Mediatore europeo (o Ombudsman o Difensore civico, a secondo dei vocabolari giuridici nazionali) indaga sui reclami dei cittadini residenti nell’Ue e organizzazioni con sede nell’Unione europea su casi di cattiva amministrazione da parte di istituzioni comunitarie o altri organismi dell’Unione. Cinque i candidati in corsa. In ordine alfabetico: Giuseppe Fortunato, difensore civico della Regione Campania; Julia Laffranque, giudice estone alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo; Nils Muižnieks, ex commissario lettone del Consiglio d’Europa; l’attuale Mediatrice europea ed ex giornalista irlandese Emily O’Reilly; l’ex eurodeputata svedese Cecilia Wikström. “Per avere diritto alla nomina, ogni candidato – spiega il Parlamento Ue – ha dovuto dimostrare di avere l’esperienza necessaria e richiedere l’appoggio di almeno 40 membri del Parlamento da almeno due Stati membri”. Il Parlamento eleggerà il Mediatore europeo a scrutinio segreto.
Dopo le votazioni, nel pomeriggio, i deputati chiederanno alla Commissione quali azioni intende promuovere per reprimere una serie di schemi fraudolenti che consentirebbero un uso improprio dei fondi Ue. “I casi di Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia saranno probabilmente citati nel dibattito con il commissario Johannes Hahn, voluto dai deputati in seguito a recenti articoli dei media e a materiale investigativo trapelato su funzionari di alto livello che avrebbero acquisito ingenti somme di fondi agricoli e di coesione, attraverso l’accaparramento delle terre e altre forme di abuso di potere”.