America Latina e Caraibi

Ue: aiuti umanitari per Salvador, Guatemala, Honduras, Colombia, Haiti. Lenarcic, “situazione peggiorata nella regione”

(Bruxelles) L’Unione europea ha stanziato ulteriori 15,2 milioni di euro in aiuti all’America Latina e ai Caraibi che serviranno per fornire aiuti alimentari a El Salvador, Guatemala e Honduras, per sostenere i venezuelani sfollati e le comunità che li accolgono, nonché per arginare i bisogni di base e il sostegno alimentare di Haiti. Lo si apprende da una nota della Commissione che ricorda come l’Ue avesse già stanziato 88,5 milioni di euro all’inizio del 2019, inclusi altri 286mila euro per la prevenzione alle epidemie nei Paesi centroamericani colpiti dalla febbre dengue. “La situazione umanitaria in America Latina e Caraibi, specialmente ad Haiti, è notevolmente peggiorata negli ultimi mesi”, ha dichiarato Janez Lenarčič (nella foto), commissario per la gestione delle crisi. “L’Ue sta intensificando le sue operazioni di aiuto nella regione, in modo da fornire assistenza alle popolazioni in difficoltà”, ha aggiunto il commissario, in linea con il sostegno già fornito dalla commissione Juncker e che continuerà “per tutto il tempo necessario”. La siccità ha generato una grave crisi alimentare in El Salvador, Guatemala e Honduras, con aumento dei casi di malnutrizione. “Le persone che necessitano di assistenza alimentare urgente sono spesso anche vittime di violenza organizzata che sta alimentando la migrazione forzata su vasta scala in tutta la regione”, spiega la nota.
Quanto alla Colombia, “la rinascita del conflitto interno e l’intensificazione degli attacchi armati contro i civili ha aumentato il numero di persone bisognose di assistenza umanitaria”; oltre a ciò il Paese ospita 1,6 milioni di rifugiati e migranti venezuelani. Ad Haiti, “gravi disordini sociali legati alla crescente crisi politica ed economica hanno paralizzato tutte le attività socio-economiche del Paese”, che si sommano a periodi di siccità e inondazioni, che hanno reso “il cibo inaccessibile per le famiglie più povere”.