Auguri
“Quest’anno vi faccio gli auguri guardando il presepe. Papa Francesco ci ha regalato parole belle su questo Vangelo aperto che unisce tutti. Perché davanti alla nascita, allo scarto di una famiglia povera e alla prossimità di persone buone, ogni donna e ogni uomo si sente coinvolto. E molto di più chi riconosce in quel Bambino il Figlio di Dio”. Lo scrive mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma, nell’editoriale del settimanale “Vita Nuova” con gli auguri per il Natale. “Il presepe è universale. Tutti – aggiunge – abbiamo bisogno di farci penetrare dal suo mistero. Vorrei scorgerlo con gli occhi di Giuseppe, un uomo. Solo le mamme sanno cosa si muove in loro nel mettere gli occhi negli occhi del figlioletto appena nato. Ma anche un uomo ha tanto dentro di sé. Per Giuseppe a Betlemme si realizza la prima tappa, fondamentale, della sua annunciazione, avvenuta in sogno. Risente le parola dell’angelo ‘non temere’ e ‘lo chiamerai Gesù’, parole così vicine a quelle dette dall’angelo alla sua sposa. Il Signore che nasce li avvicina anche nella sua attesa e Giuseppe vi unisce quel tempo, che forse gli è parso lunghissimo, dalla confidenza di Maria incinta alla spiegazione dell’angelo”. Poi “tutto è un sì neanche pronunciato. Ma vissuto con la responsabilità di uomo giusto e forte che non delega nulla, ma si carica sulle spalle una famiglia così sorprendente. Giuseppe diventa custode di Maria e di Gesù”. Il messaggio del Natale “avvicina la donna all’uomo perché non temano di accogliere la vita, esalta l’umanità di chi appare, falsamente, in second’ordine. Indica a tutti mete alte: perché ogni persona è diventata la meta di Dio”.