La Carta di Assisi

Nel nome di Francesco educarsi alla pace sin da giovanissimi

Il documento sottoscritto da oltre duemila studenti, sarà consegnato nei prossimi giorni al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Il testo è alla base di un ricco programma di attività con cui la neonata “Rete nazionale delle scuole di pace” si propone di rendere permanente l’educazione alla cittadinanza democratica nella scuola italiana

Il cammino per la pace, la fraternità e il dialogo non viene fermato neanche dalla pioggia. Mentre ieri un bel sole ha accolto i partecipanti al meeting nazionale delle scuole per la pace, la fraternità e il dialogo “Sui passi di Francesco”, che si è tenuto ad Assisi, stamattina la pioggia ha costretto a cambiare i piani: così l’assemblea plenaria di chiusura non si è svolta più in piazza San Francesco, ma nella basilica superiore di Assisi. L’assemblea ha avuto per filo conduttore il tema “Tornando a casa: impegni per continuare… sui passi di Francesco”. Alla due giorni, promossa dalla rivista San Francesco e dal Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani, hanno partecipato duemila studenti, che oggi hanno sottoscritto la Carta di Assisi: otto impegni per ridare valore e concretezza alla pace, alla fraternità e al dialogo a partire dai giovani e dalla scuola.

Laboratorio di futuro. A dare il benvenuto in basilica ai ragazzi è stato padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, che ha invitato gli studenti a dire com’è stato il meeting. “Bellissimo”, la risposta in coro. “Il futuro è vostro – ha detto la scrittrice Susanna Tamaro, rivolgendosi ai ragazzi -. La mattina guardatevi negli occhi e domandatevi: chi sono? Chi voglio essere? Solo lavorando su di voi, potrete costruire un mondo più giusto”. Don Felice Accrocca, esperto di francescanesimo, ha invitato i giovani a impegnarsi “per l’uguaglianza”. Vincenzo Morgante, direttore nazionale Tgr Testata giornalistica regionale della Rai, ha ricordato il suo incontro con don Pino Puglisi e una sua frase: “Se ognuno fa qualcosa”. Morgante ha, poi, invitato, a fare “un’alleanza tra due servizi pubblici essenziali: quello della scuola e della radio-televisione”. Il meeting è stato “un grande laboratorio della cultura della pace – ha dichiarato Flavio Lotti, direttore del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani -, un laboratorio di futuro”.

La Carta di Assisi. “Per giungere alla pace” è “necessario educare alla pace: perché ogni bambino, ogni bambina, ogni ragazza, ogni ragazzo possano essere costruttori di pace, artigiani della pace. Educare alla pace è responsabilità di tutti ma la scuola ha una responsabilità speciale”, si legge nella carta di Assisi. “Educare ed educarci alla pace, alla fraternità e al dialogo” è il primo impegno; “fare in modo che la scuola sia un luogo di pace, dialogo e fraternità”, il secondo. Il terzo consiste nel “fare in modo che, incamminandosi sui passi di Francesco, tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, gli studenti e le studentesse possano scoprire il significato autentico dei valori universali della pace, della fraternità e del dialogo” e il quarto nel “vivere l’educazione alla pace, ai diritti umani e alla cittadinanza democratica come ‘sfondo integratore’ dell’intero processo formativo”. Ancora ci sono l’impegno a favorire la pace intesa “come promozione e rispetto dei diritti umani di tutti, come promozione della giustizia, della democrazia, della legalità, del dialogo, dell’interculturalità, della solidarietà, del bene comune” e a rendere ciascuno “consapevole dei propri doveri, delle proprie responsabilità e delle proprie possibilità di contribuire in prima persona alla costruzione della pace”. Gli ultimi due impegni sono “elaborare piani dell’offerta formativa territoriale in cui scuola ed enti locali condividano la lettura dei bisogni della comunità e la sperimentazione delle risposte adeguate” e far sì “che le scuole dell’autonomia diventino luoghi di formazione alla cittadinanza democratica inclusiva per tutta la comunità locale”.

Nuove iniziative. La Carta di Assisi, che sarà consegnata nei prossimi giorni al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, è alla base di un ricco programma di attività con cui la neonata “Rete nazionale delle scuole di pace” si propone di rendere permanente l’educazione alla cittadinanza democratica nella scuola italiana. La scuola, d’ora in avanti, è chiamata a celebrare San Francesco con azioni educative integrate nella programmazione scolastica. Si comincia il prossimo 4 ottobre, mettendo al centro la riscoperta del valore della “fraternità”. E si continua domenica 19 ottobre con la XX edizione della Marcia per la pace Perugia-Assisi, nella quale sfileranno insegnanti e studenti di tutt’Italia. Con il prossimo anno scolastico prenderà il via anche il programma “Dalla grande guerra alla grande pace” progettato in occasione del centenario dello scoppio della prima guerra mondiale. “Il ricordo di quell’immensa tragedia, ancora presente nella memoria di tanti italiani ed europei, ci deve aiutare a rinnovare il nostro impegno contro tutte le guerre e a riscoprire il valore superiore della pace”, hanno sostenuto gli studenti.